X Giorno: il mercato dei Beduini e la Old City



Carissimi,

stamane la giornata e' iniziata molto presto. Volevo andare di buon'ora al mercato dei beduini che si tiene ogni giovedi' a Be'er-Sheva.
Sveglia alle 6.30 circa (5.30 italiane) e gia' era giorno. Toeletta come si confa' a una persona per bene, colazione e rassegna stampa TG5.
Esco di casa verso le 7.00 e vado a prendere un taxi per il centro. 18 Shekels.
Dalla stazione dei pullman il mercato e' poco distante. Faccio la strada con una signora israeliana sulla sessantina che mi racconta di esser stata 5 anni a Napoli, perche' il marito era ufficiale della marina statunitense. I casi della vita...

Finalmente arrivo in questo grande spiazzo con le bancarelle messe lungo un'immaginaria "P", senza un ordine particolare. Preventivamente ero uscito di casa solo con macchina foto, student card per il riconoscimento, cartina turistica e qualche shekel per farmi fregare come qualsiasi turista (ma il meno possibile), lasciando a casa orologio, cellulare, portafoglio.
Mi avventuro tra le bancarelle appena allestite e i colori iniziano a richiamare sensazioni particolari. Vi e' sicuramente una predominanza di marrone: lo si nota dalle sementi e dalle stoffe. Poche le bancarelle con roba occidentale: qui si trovano soprattutto oggettistica per la casa, calzature e vestiario.
Molte invece le bancarelle con prodotti della tradizione beduina: Narghile', souvenir fatti a mano, stoffe, sementi, biancheria, cosmetici. Sebbene i cosmetici non siano tipicamente beduini, siamo vicini al Mar Morto, famosa localita' termale. Sono molte le creme, le lozioni, gli olii venduti da queste parti.

Giro e inizio a scattare foto, con una mano sola, in modo da tenere l'altra in tasca. Dico: meglio la mia che quella di qualcun'altro!
Ad un certo punto mi imbatto nel mio primo venditore preferito (ve ne sara' anche un secondo). Vende tappeti, borse ricamate, copri-tavola, oggettistica. Vuole vendermi un copricapo beduino, molto grazioso, penso gia' a chi regalarlo, quando d'un tratto la mia attenzione cade su un copri-tavola da "vero amore". Seguendo i consigli della guida turistica, mi fingo disinteressato e passo oltre, mi faccio mostrare una borsetta, ma alla fine gli faccio capire che mi interessano i primi due articoli. A questo punto, finita la fase del "decido cosa comprare", inizia la fase della "contrattazione del prezzo".
Con calma il beduino mette la merce in una busta (ormai e' scontato che la prenda), e mi invita a sedermi sul suo tappeto. Mi vuole offrire del the, mentre mi chiede quanto ho in tasca. Eh, gia', inizio a dire una cifra, mentre lui mi propone un affare: un prezzo pari 14 volte quello che veramente ho in tasca (la cifra che mi spara non verrebbe coperta neanche da un mese di paga...). E' solo l'inizio di una lunga e piacevole contrattazione (per altro in inglese, il tizio sapeva il fatto suo, figuriamoci...) Arriva un compare a dargli man forte e con lui troviamo un accordo, circa 1/20 del prezzo da cui era partito.
Come spiegare? Qui contrattare il prezzo vuol dire conoscersi. Non e' come in Italia in cui si cerca di limare l'euro, o, in maniera ancora piu' becera, il negoziante ti sconta l'iva se non gli chiedi lo scontrino!!!
Qui entrambi sappiamo che l'affare si fara' a 1/20 del prezzo iniziale, ma intanto si chiacchiera, si ride, ci si alza e si fa per andarsene, mentre l'odore del deserto ti prende le narici. Poi, alla fine, si accetta e allora il venditore saluta con uno sputazzo per terra la riuscita transazione!
Me ne vado parzialmente soddisfatto, consapevole che potevo scendere ancora molto col prezzo, ma felice di essermi seduto con un beduino a contrattare. Lo scambio di cultura non ha prezzo. Al resto pensa Mastercard. Giusto?
Faccio 20 metri ed e' il turno dell'amico che era venuto a dar man forte al precedente: ha puntato il pollo e, inevitabilmente, saro' il suo primo cliente della mattinata! Vuole vendermi dei veri e propri souvenir, diciamocela tutta: roba che credo non usero' mai nella vita! Me ne vado via con un Narghile' da viaggio, meno pratico della mia pipa ma che voglio imparare almeno ad accendere, con una Kefia bianco/rossa, un ferma-kefia nero tipicamente beduino e un sacco di tabacco in omaggio. Passera' mai la dogana sta roba? Mah...

Inizia qui la seconda parte della mia uscita mattutina, sono le 8.20 e mi dirigo verso la Old City. Seguo il percorso della cartina turistica e mi trovo a visitare (da lontano) il Pozzo d'Abramo. Da lontano perche', nonostante sia il simbolo della citta' (Be'er-Sheva significa Pozzo d'Abramo), e' un pozzo normalissimo, ricostruito, che si visita a pagamento (se entri dall'entrata principale). Se ci passi da dietro, lo visiti lo stesso, gratis e va bene lo stesso... Per oggi mi sono gia' fatto spennare!
Quel che mi interessa e' camminare per le strade della citta' vecchia. Scopro una Old City non troppo old, con molti negozietti, alcune abitazioni carine, la moschea e bella gente in giro, ma rimango parzialmente deluso. E' pur vero che se le guide non si sperticano a raccontare le bellezze di Be'er-Sheva, un motivo ci sara'! Pero' mi aspettavo delle vie piu' "caratteristiche". Anche Collegno non sta in nessuna guida, pero' se cammini nel centro storico non puoi certo dire che non sia caratteristico, ne' che sia privo di una certa sua qual amenita'!
Insomma, dopo una bella camminata, mi convinco che e' giunta l'ora di tornare a casa. Il caldo si fa comunque sentire e sono dall'altra parte della citta'!

TAXXIII, al dormitorio degli studenti! Alle 10.10 sono gia' in ufficio con il mio 'short-espresso-without-milk' in mano. Ormai la ragazza argentina mi conosce, saro' l'unico da una settimana o poco piu' a questa parte che chiede in tutta l'universita' questo tipo di caffe'. Non lo fanno male, e' Illy, peccato che il loro short corrisponda a un caffe' doppio abbondante nostro. Rimarro' arzillo per il resto della giornata, mentre nel draft dell'articolo, all'introduzione si aggiunge la prima parte di teoria. Come direbbe Fabry: we're in business.

Un abbraccio cari miei compagni di viaggio!
Grazie per ogni minuto che passerete idealmente al mio fianco leggendomi!
A presto,
Marco

1 commento:

Pale ha detto...

Leggendo questo post pensavo:che figo, mi piacerebbe andare anche a me in un mercatino beduino. E poi è veramente una bella espeienza la contrattazione fatta così! Bravo il mio Marco, continua così!!