Quando l'italiano fa la differenza




Carissimi,

c'e' una questione importante di cui parlare. Molti amici mi chiedono dove sono le belle californiane quando scatto le foto! Scomparse? Tutte dietro l'obiettivo, accuratamente celate dal sottoscritto? Lasciate che vi dica una cosa. La California e' quello (belle ragazze, spiagge, baywatch...), ma e' anche quello che vi racconto io.
Non c'e' nulla di forzato in quanto scrivo, ne' nulla di accuratamente nascosto. E' solo che evito situazioni che potrebbero mettermi nei pasticci e, vi posso assicurare, rigare dritto e' difficile almeno quanto e' appagante rispettare il progetto con Paola che da esso ne deriva.
In fin dei conti, sarebbe troppo scontato e noioso (a mio modo di vedere) presentarmi qui parlandovi ogni settimana di quali club ho visitato e quanti cocktail ho ingurgitato, delle tette di questa e di quella. I miei racconti, invece, sembrano sempre cosi' innaturalmente normali, forse perche' il mio essere qui e' frutto di una scelta professionale e di vita fatta a 26 anni, piuttosto che a 19.

Allora, e' gioco forza che, lasciati da parte i racconti di ipotetiche spiagge piene di maggiorate, vi narri che questa settimana sono stato invitato a parlare alla classe di italiano (universita' degli adulti) alla quale partecipa Lisa. E' stata un'esperienza divertente e anche faticosa. Mi hanno fatto domande di ogni genere (politica, cronaca, viaggi in Italia, differenze tra i due Paesi) e mi hanno anche insegnato molto. Ho capito che qui parlare di politica (soprattutto a lavoro) e' molto disdicevole. Ognuno e' rispettoso delle idee altrui, purche' rimangano segrete.
Ho scoperto qual e' il senso intimo del rispetto delle regole che hanno in USA. C'e' la reale percezione che la democrazia sia un processo che parte e si manifesta dal basso. Detta semplice: chi si ferma allo stop, ha deciso che questo non solo e' un suo bene e un suo dovere, ma una forma di rispetto verso coloro con i quali ha scelto di condividere queste regole. Il parallelo con l'Italia, sperando di non essere troppo semplicistici, si basa sul fatto che noi siamo abituati a vivere cose che ci piovono dall'alto. Due esempi su tutti: l'Italia ha vissuto per secoli la dominazione straniera, questo ha instillato nell'indole italiana il seme della "disobbedienza per sopravvivere", in contrasto all'oppressione. Non stupisce dunque che le regole siano percepite come una coercizione, quasi l'italiano non sia capace ad autoregolarsi.
Un secondo esempio lampante e' la fede, di cui ormai nel Bel Paese rimangono braci semi spente. Come mai qui invece le comunita' cattoliche (immagino anche le altre) sono ferventi? Perche', anche in questo caso, qui la gente ha scelto di battezzarsi, ha scelto di essere cattolica, non ci e' nata. Vi assicuro che fa la differenza!

Le riflessioni sono andate avanti, ma ve le risparmio, per raccontarvi una cosa che invece mi ha riempito di gioia: il giorno dopo la lezione di italiano, ricevo, tramite Lisa, l'invito di Matt, un signore sulla cinquantina che era seduto vicino a me durante il corso, il quale e' rimasto talmente ben impressionato dai miei racconti, che ha deciso di invitare a cena me, Lisa e consorte e la loro insegnante di italiano Francesca con il relativo marito. Attenzione nel notare che non e' la norma in USA. Non c'e' l'usanza di invitare a casa sconosciuti, gli americani sono molto molto riservati e poco disposti ad allargare la loro (normalmente striminzita) cerchia. Ecco dunque che, letto nei giusti termini, questo invito significa molto per me. Significa aver davvero la percezione di star seminando molto e bene. Questo viene avvalorato ancora di piu' dal rapporto (di cui parlero' a breve) che sto instaurando con altri amici. Sento che questa esperienza arricchisce anche e soprattutto nella misura in cui e' condivisione e testimonianza. Di cosa? Fate voi, potete chiamarla la mia indole, potete chiamarla l'indole di uno scout, di un italiano, di un Urso/Modazzi, fate voi, ripeto, il succo e' questo: mi meraviglia e mi consola sapere che ci sono persone e posti in cui sono valutato per cio' che sono adesso, per la maturita' che esprimo con i miei gesti e le mie idee e non tramite vecchie etichette, difficili da staccare e che con mia grande gioia ho lasciato per il momento in alcuni ambienti che frequento nella mia quotidiana vita italiana!

Il weekend si e' chiuso in bellezza (vedi foto) perche' sono andato a fare un giro con Ville in tre posti davvero interessanti. Siamo stati a Sausalito (a Nord del Golden Gate), nel cui porto abita una strana comunita' di famiglie le quali vivono in barche sull'acqua. Mi ha fatto un grande effetto questa vista, mi ha ricordato Venezia, seppure il concetto di casa qui sia diverso. Da visitare almeno una volta!
Ci siamo poi spostati a Tiburon da cui con il vaporetto abbiamo raggiunto Angel Island, una delle isole della baia. Qui, abbiamo camminato per circa 2 ore seguendo la strada perimetrale, prendendoci in giro per ogni cosa e facendo chili di foto alle ricchezze naturali dell'isola (bellissima e incontaminata) e agli scorci sulla baia!
Tornati indietro, ci siamo diretti verso il Monte Tamalpais, da cui, dopo una scarpinata di un'oretta, abbiamo potuto ammirare una vista completa sulla baia, da mozzare il fiato. Consiglio questo sentiero al Reparto, perche' merita per quanto e' variegato, pieno di colori diversi, di profumi umidi, di alberi pieni di muschio, di prati e di rocce.

La sera di ieri e' stata all'insegna del compleanno di Gisela, la mia amica portoghese. Durante la settimana eravamo scesi in citta' per scegliere il locale e ieri ci ha portati in un ottimo ristorante italiano Bella Venezia dove, alla presenza di 4/5 italiani, 4/5 portoghesi e altri amici sparsi tra americani e spagnoli, ci siamo concessi degli ottimi piatti italiani!!! Poco aglio, come dovrebbe essere, poca panna (che qui mettono invece ovunque), caffe' comunque pessimo, non ce la fanno!!!
Non paghi, ecco qui pane per chi cerca qualcosa di "saporito", dietro consiglio dei piu' esperti ci siamo diretti verso il Bubble Lounge Bar. Non e' il mio genere di locale, ammesso che io abbia un genere da dedurre da quelle poche volte che esco per locali a Torino, pero' mi sono comunque divertito a ballare della musica orribile e a bere la migliore (bisogna ammetterlo) Tequila Sunrise che abbia mai provato. Ci sanno fare...
Alla fine mi sono divertito anche perche' ho avuto l'opportunita' di conoscere gli amici di Gisela, molto simpatici, soprattutto gli italiani che, essendo originari di Napoli, gia' di per se' sono uno spasso!

Oggi qui a casa giornata di grandi pulizie, essendo che le ho trascurate per un po'! E' ora che mi metta anche un po' a lavorare, perche' ho due o tre idee e ho paura che mi sfuggano, vista la mia memoria estremamente voltatile!

Oggi e' il grande giorno della laurea di mio cugino: un pensiero particolare per chi sa stringere i denti, anche quando il sentiero della vita non e' ben visibile. Un altro sogno che si avvera, tra quelli espressi all'inizio della mia avventura americana. A voi se ne sono realizzati altri?

Vi abbraccio con affetto!
A presto,
take care,

Marco

Buona Pasqua! Happy Easter!!!




Carissimi,

ho ancora qualche minuto per farvi i miei piu' affettuosi auguri di una vera e profonda Pasqua di Resurrezione.

Questi giorni sono stati intensi da ogni punto di vista: lavorativo, culturale, spirituale e relazionale.

In Italia la Pasqua e' un momento di break (a volte di preghiera...), anche solo della durata di 4 giorni. Qui la Pasqua coincide quest'anno con lo Spring Break, la pausa primaverile in mezzo al secondo semestre. Per me non e' coincisa con niente di simile. Ho lavorato fino a venerdi' compreso, mentre lunedi' sara' Pasquetta lavorativa... Ma...
... questo non significa aver passato una Pasqua "anonima" e "sterile". Se e' vero che il percorso di preparazione quaresimale e' stato di per se' di un certo tenore, allora posso dire di aver vissuto la Pasqua (cristiana) almeno altrettanto profondamente.

La settimana si e' aperta con il mio primo party americano, organizzato a casa nostra da Erick (uno dei due inquilini) per i suoi 30 anni. E' stato bello vedere le foto dei suoi viaggi lungo il Colorado River o appeso su qualche parete di roccia ed e' stato interessante conoscere i suoi amici e provare il suo modo di fare la pizza (rigorosamente vegetariana...)

La fine della settimana mi ha visto alle prese con la visita di un prof. dall'Univerisita' del Texas - Dallas, il quale e' rimasto favorevolmente colpito dal metodo che sto cercando di sviluppare e dal quale, dunque, ho ricevuto un ottimo feedback per continuare su questa strada. In parallelo ai meeting organizzati con il fenomeno texano, durante le sere di giovedi' e venerdi' ho partecipato alle celebrazioni in parrocchia. Ho vissuto e pregato in un'atmosfera molto pregna di significato e di fede, ancora una volta ho potuto apprezzare questa comunita' parrocchiale, l'attenzione tutt'altro che falsa all'essenza del cristianesimo, l'assenza di riti affettati, pesanti, scontati. Se Pasqua significa resurrezione e vita nuova, allora posso ben dire di averne avuto un assaggio.
Non scordero' mai alcune funzioni o via crucis vissute gli anni scorsi con gli scout in giro per il Piemonte, ben difficili da valorizzare agli occhi dei ragazzi!
Ecco il contrasto, dal quale mi piacerebbe trarre buone indicazioni perche' qualcosa di semplice si possa fare per svecchiare le nostre comunita', o, se non altro, per renderle "giovanili" nell'andare incontro ad un Cristo tutt'altro che morto e tutt'altro che sepolcrale nel Suo messaggio!

Sabato si e' colorato di azzurro e verde con un bellissimo giro con Ville e Annarita (una postdoc livornese che lavora qui a Berkeley da circa un anno) verso la costa nord del pacifico. Ci siamo spinti fin Bodega Bay (famosa per le ottime aragoste e perche' Hitchcock vi giro' The Birds) e, piu' su, fino ad arrivare a Fort Ross, un vero (il mio primo) fortino stranamente Russo, utilizzato per raccogliere legna per le popolazioni che vivevano in Alaska. Posti stupendi, paesaggi meritori di essere gustati con calma e foto (Ville e' un grande fotografo davvero) che meritano 5 minuti della vostra attenzione!
La sera di sabato si conclude con un party di compleanno organizzato da un amico che lavorava nell'auletta A del Politecnico ai tempi della mia tesi e che si trasferi' poi qui per lavorare in Cisco! Party a base di sangria e molta pizza, riccamente popolato da Italiani (ne conoscevo almeno 4) e da bruttissime ragazze. Al ritorno, stanco morto con circa 400 miglia di guida alle spalle, imbocco l'uscita sbagliata della freeway e butto al vento $4, allungando verso San Francisco e il Bay Bridge! E' stato bello cristonare da solo mentre facevo alle 2 di notte inversione a U su Treasure Island e mi rimettevo in direzione Oakland/Berkeley per giungere strisciando a casa dopo un po'!

Domenica e' stata quindi l'unica vera opportunita' di riposo: sveglia tardi, abluzioni, auguri con familiari vari e poi l'agognato barbecue organizzato da alcuni amici di amici. Ritrovo stabilito: Berkeley Marina; fa stranamente gli onori di casa un'assortita comunita' italiana, che si e' intrattenuta a base di mortadella, salsicce e canzoni di Vasco, circondata da increduli americani, paghi del loro aquilone svolazzante sopra il fumo di tanta carne!
Il pomeriggio mi porta alla Messa di Pasqua in una Chiesa riccamente addobbata, con un Fr. Charlie gioioso per quanto stava raccontando in merito alla resurrezione di Cristo e simpaticamente 'saltellante' su tutto l'altare. Visto lo Spring Break (quasi tutti gli studenti se ne tornano a casa), con i pochi rimasti siamo andati a cena fuori ad un ottimo ristorante cinese (grazie Fr. Charlie per l'invito e per aver offerto). La chicca della serata e' stata scoprire che la California Polytechnic University di San Luis Obispo (un paesino a me sconosciuto tra SF e LA) e' considerata una tra le universita' piu' divertenti della California... Insomma, una di quelle alla American Pie!! :-D

Colgo l'occasione per ringraziare ancora una volta coloro che mi hanno dimostrato la loro vicinanza durante questa prima vera Pasqua solitaria, lontano da casa! L'ho molto apprezzato! Grazie anche a coloro che hanno sempre tanta pazienza nel leggere quanto scrivo e che trovano divertente quel che dico! Ognuno sa di essere speciale per me!

Un abbraccio a tutti voi, buon inizio di settimana.
Con affetto,

Marco

Quando la pasta al forno incontra il latino!




Carissimi,

e' da molto che avevo in sospeso alcuni temi. Prima di raccontarvi la settimana, mi piacerebbe riprenderne uno, che ha fatto da leitmotif ad uno degli scorsi incontri del giovedi' sera alla Newman.

Quella sera, c'era in programma un incontro con un noto teologo, Padre Rich Gula, un professore della scuola Francescana di Teologia di Berkeley!
Il tema era: Reconciling Faith and the World, ovvero: Riconciliando la Fede e il Mondo.
La serata ha avuto inizio con l'intervento del padre francescano che in mezz'ora ha toccato due temi fondamentali riguardanti il rapporto della fede con alcuni aspetti della nostra societa' contemporanea: fede-tecnica e fede-ambiente, il tutto visto nell'ottica (quaresimale) di un cristiano che sta compiendo un cammino di riconciliazione in vista della Pasqua di Resurrezione.
A questo e' seguito un momento di confronto tra piccoli gruppi e poi una messa in comune delle idee emerse.
Nel particolare ambito Fede-Tecnica, il padre ha toccato sia il tema del rapporto fede-medicina sia quello fede-computer.
Nel primo caso, e' stato posto l'accento sulla tendenza d'oggi a ricorrere alla medicina per ogni cosa e all'innalzamento dello standard del benessere. Qual e' il confine per un cristiano tra curarsi e lasciare che la vita faccia il proprio corso?
Nell'ambito del rapporto fede-computer e' stato posto l'accento sulla pratica del sesso virtuale: economico (se non gratuito), sempre disponibile, senza rischi di malattie e anonimo. Utilizzato come valvola di sfogo dagli stress quotidiani, offre un ambito in cui non bisogna aver a che fare con la fedelta' in un rapporto, e, di conseguenza, impoverisce la nostra capacita' di sviluppare la socialita' dell'individuo, dandogli al contempo un immagine distorta di se stesso, ovvero di un essere sempre in grado di sostenere vere e reali relazioni interpersonali.
Nel secondo ambito, Fede-Ambiente, il padre ha argomentato come il potere contemplativo della Creazione favorisca il rispetto per il creato (mi sembra che un certo B.P. ne parlasse tempo fa...). E' soprattutto una questione di solidarieta' e di responsabilita', ovvero di cooperazione tra individui e di rispetto/attenzione a cio' che si ha in comune su questo pianeta.
Non vi riporto le riflessioni che sono scaturite in seguito, perche' non sempre ho seguito con attenzione e mi son perso molti passaggi.

Le foto che vi allego si riferiscono ad altri momenti passati con amici.

Con Nicola (di Beri...), prima che ripartisse per tornarsene in Italia, siamo stati in un locale in cui fanno musica Jazz Live, l'Anna's Jazz Island e abbiamo assistito ad una gara tra due scuole di Jazz molto differenti, la UC JAZZ PROGRAM e la DAVE BRUBECK INSTITUTE COLLABORATIVE. Sebbene non ne capissi quasi nulla di jazz, pero' e' stato bello notare le differenze stilistiche. I primi hanno praticamente solo improvvisato, batterista molto estroso, grande atmosfera. I secondi, molto tecnici, suonavano con lo spartito davanti (strano per il genere jazz, non trovate?), precisi, puliti ma senza improvvisazione!

Le foto continuano con quanto fatto questa settimana. Una sera siamo usciti con Ville (il Finlandese) per andare a gustare un'ottima pizza da Zachary's Pizza a base di pollo, salsa e formaggio, per poi spostarci in quel dell'Albatros (su San Pablo, a un block da University), friendly pub in cui ci siamo dati agli scacchi, davanti ad una buona birra.

Questo sabato mi ha visto ricambiare i numerosi inviti di Jay e Lisa con un sontuoso pranzo. Mi sono messo di impegno e devo dire che il risultato e' stato molto al di sopra delle mie aspettative. Volevo far assaggiare loro qualcosa della tradizione della mia famiglia e quindi, dopo essermi consultato con Paola e mio padre, il menu' ha preso questa forma:

- antipasto frugale a base di olive e funghi (avevo previsto anche tortillas e salsa messicana, ma poi ho desistito, considerato che sarebbe stato un "fuori gara"!)
- pasta al forno
- carne al piatto
- melanzane fritte
- (tutto questo bagnato da un ottimo Nero d'Avola 2003)
- cantuccini con Sauternes
- crema con amaretti

Per cucinare il tutto, mi sono svegliato comodamente alle 9:00 e ho fatto una capatina al Berkeley Bowl, per gli ultimi acquisti (btw, mi sono comprato una steak - pagandola circa 1/3 di quanto costerebbe in una qualsiasi Steak House -, appena avro' tempo, me la cucinero' a dovere!!). Tornato a casa, ho rassettato l'entrata e il soggiorno e poi mi sono messo a lottare con cibo e padelle! Nel mezzo della preparazione, ricevo la chiamata dei miei, ai quali mostro il ragu' in avanzato stato di cottura, l'acqua per la pasta, le melanzane quasi del tutto fritte... E' stato troppo divertente lavorare, chiacchierare e seguire le loro istruzioni. Un misto tra il corso a puntate di Suor Germana, il Pranzo e' Servito e la trasmissione di quella (simpaticamente odiosa) conduttrice che e' la Clerici...
Salutati i miei con primo e antipasto pronti, sono poi passato a preparare secondo e dolce.
Il pranzo ci ha visti iniziare "saltellando in allegria" e finire "strisciando in allegria". Posso dire di averli letteralmente stesi! :-)
Abbiamo mangiato tanto e, nonostante questo, avremmo mangiato non piu' di un quarto di quanto preparato! Ho cucinato, di fatto, per il resto della settimana!

Il pomeriggio mi ha visto preso da un'accanita discussione col mio letto a base di russate sonore, per poi lasciare spazio al programma serale: sono andato a fare il tifo (con gli altri della Newman) per Sean, un ragazzo che fa parte della squadra di ginnastica a corpo libero della Cal. La gara, contro l'University of Pennsylvania, ha visto la Cal trionfare (GO BEARS!!!) per "tanto" a "poco poco meno"...

Infine, domenica!!! Sono a scrivervi questo resoconto da un posto spettacolare, sulle colline di Berkeley (vedi ultime foto). Sono qui a studiare un po'!
Stamane, sveglia tardi, chiacchierata su Skype con cugina e parenti che non sentivo da un po' e grande Messa solenne ad Oakland per la domenica delle Palme. Sono voluto andare in questa chiesa, primo perche' gentilmente invitato da Roger, un ragazzo del ritiro della settimana scorsa, e poi perche' sapevo che si sarebbe tenuta in latino.
Ho fatto bene a parteciparvi. Ho vissuto qualcosa di veramente unico. Un contrasto particolare tra il libertarismo (nella sostanza e nella forma) della East Bay e la tradizione spintissima di questa chiesa (mi sembrava che accanto a me ci fosse seduta una bambina, simile a mia nonna, ma 65 anni fa)! Non e' sicuramente il mio genere, non credo vi tornero', pero' questa commistione mi ha dato l'opportunita' di incominciare a vivere seriamente e con profondita' la Settimana Santa. Penso che sia uno dei piu' bei doni che il Signore mi abbia potuto fare da quando sono qui, ovvero quello di non lasciarmi vagolare (o miagolare) nel buio nel mio periodo all'estero, bensi' mostrarmi la strada per poterLo incontrare anche lontano mezzo giro di mondo da casa mia, nella citta' piu' liberale d'America!

Concludo con un abbraccio vigoroso! Auguri di compleanno a nonna e Ale che questa settimana sono diventate ancora (se possibile) piu' sagge!

Con affetto,
- Marco

Point Bonita: un ritiro nella natura!




Carissimi,

come preannunciato, il ritorno dal ritiro mi vede costretto ad un post speciale per l'evento.
Cerco di contestualizzare fin dal principio: ritiro spirituale in preparazione alla Pasqua per gli studenti in eta' universitaria.
Risultato riassunto all'osso? Ottimo momento di aggregazione (serviva buttarsi nella mischia), ottimo dal punto di vista dell'improvement della lingua, ottima occasione per prendersi del tempo e riflettere in solitaria, luogo stupendo, sempliciotti i momenti di riflessione comunitari, paragonabili a quelli dei nostri ritiri delle superiori (noviziato), nonostante qui l'eta' si aggirasse tra i 20 e i 25 anni!

Detto questo, la descrizione viene da se': sono stati tre giorni in cui ho avuto modo di conoscere nuova gente e di farmi conoscere. Ho scoperto delle persone in cammino, con ottimi valori e dalla vena cristiana marcata (volendo, li paragonerei ai ragazzi del clan piu' convinti e maturi).
Tema trattato: la propria fede, il rapporto con Dio, la conoscenza di se stessi e del Signore. Niente di particolarmente complesso dal punto di vista concettuale, molto difficile e' stato seguire i discorsi e proporre qualche riflessione un minimo elaborata.
La struttura (fissa) prevedeva un team (6 ragazzi/e) che, responsabili ognuno di un momento di animazione, relazionassero sul proprio cammino di fede (lacrima sempre pronta, atteggiamenti molto simili a quelli dei film), per poi passare a focalizzare l'attenzione, divisi in sottogruppi, su alcuni temi che scaturivano dal momento precedente (Dove trovo Dio nella quotidianita', cosa mi allontana da Lui, in cosa devo migliorare per... insomma, niente di eclatante).
Da questo format salverei l'occasione di parlare profondamente di se stessi: questo avviene sempre meno nelle nostre comunita', a parer mio. Detto questo, non mi baserei soltanto sull'esperienza di pochi singoli (tra l'altro cosi' giovani) per sviscerare a fondo temi profondi come questi: cio' significa inevitabilmente lasciare il giusto spazio anche a un intervento piu' qualificato (sia esso del sacerdote che segue il ritiro o di un esperto chiamato apposta!).
L'occasione e' stata comunque ghiotta per qualche momento solitario. Mi ripromettevo di imparare a memoria un po' di semplici preghiere/risposte della Messa che, in italiano, a volte faccio persino fatica a dire pensando a cio' che sto dicendo, mentre in inglese, tutto riacquista significato e, ogni parola, ridona smalto a quanto l'abitudine livella!
Inoltre, l'occasione e' stata buona per riflettere ancora una volta su me stesso e sulle importanti scelte che mi attendono. Guardare la propria vita, ibernata per qualche mese, da oltre oceano, ti permette di azzardare un'ipotesi sulla plausibilita' di quanto stai vivendo o ti accingerai a vivere/scegliere! Non mi dilungo ulteriormente, ma direi che il responso e' piu' che confortante!!!!! :-D

Ci sono stati due tormentoni durante tutto il campo. Visto che il mio intercalare piu' frequente qui e': "How do you say in English...", seguito da qualche sorta di farfugliamento nella speranza di trovare la parola giusta che ho sempre sulla punta della lingua (ma in italiano), dunque non c'e' stata pausa senza che qualcuno (Matt in particolare, un novizio simpaticissimo) non si avvicinasse e, con accento americano, mi chiedesse: "M'rco, com se diice Broccoli in Italiano?" "Broccoli!" Rispondo io, replicando: "E come si dice pizza in English?" "Pizza! (E come altrimenti!?!)" Dovrei mettere una registrazione di come gli americani sono buffi a scimmiottare la parlata italiana!
Il secondo tormentone e' legato ai cori da stadio tipici dei supporters dei Bears (ovvero delle squadre della Cal - University of California Berkeley).
Ogni tanto, dal nulla se ne parte uno che urla "GO" e tutti rispondono "Bears", "GO" "Bears"... seguito poi da questo coro: "You know it! You tell the story! You tell the whole damn world this is Bear Territory", che nei match e' da cantare esclusivamente quando la squadra ha gia' la vittoria in mano!!

Dicevo all'inizio, che sto legando con alcune persone, in particolare con le piu' grandi, ovvero con quelle con cui mi incontro il giovedi' sera. Sono davvero in gamba. Cio' che mi apre maggiormente il cuore e' la (presunta) autenticita' nei rapporti che si stanno creando. Presunta perche' questo giudizio rimane legato all'osservazione di una realta' che non riesco ancora a cogliere nella sua pienezza. Spesso mi ritrovo estraniato dai discorsi, dalle battute, i ragazzi parlano tra di loro uno slang stretto al quale devo ancora abituarmi. Quindi, in definitiva, non avendo la totale padronanza di quel che accade, posso solo presumere (in base all'istinto) che sia coinvolto in rapporti con persone autentiche. In realta' questa certezza non ce l'ho neanche in Italia, quindi e' un doppio andare a tentoni!!
Non sapere come dire qualcosa, non sempre gioca a mio sfavore. Spesso, nel mio ambiente, perdo occasione per stare zitto; qui, invece, in cui mi capita piu' di frequente di ascoltare senza replica (o replicare il "giusto", ammesso che esista una misura in questo), mi accorgo che piu' di una persona mi si e' avvicinata per un conforto. Sara' solo perche' sono muto come una tomba?? :-p

Point Bonita, luogo del ritiro, e' una vecchia base militare americana (appostamento, vedetta sull'oceano). E' a Nord di SF e da essa si gode una vista meravigliosa: sabbia nera e coyoti a volonta'! E' bello pensare che noi in Piemonte abbiamo i cinghiali e qui hanno i coyoti. Con la differenza che qui col coyote (dicono i guardia parco) se urli scappano loro, da noi, con i cinghiali, e' piu' probabile che a darcela a gamba siamo noi umani!
L'occasione e' ghiotta per fare passeggiate, spingerci verso il faro di Point Bonita e guardare il tramonto tra le onde che si infrangono sui faraglioni! C'e' qualche vago rimando a Lipari o ai faraglioni campani!

Vi lascio con il racconto un fatto shoccante: sto mangiando della carne con spinaci che avevo cucinato e avanzato circa una settimana fa: non hanno fatto una piega!!!! I casi sono due: domani (e nei giorni futuri) non mi sentirete perche' saro' preso da una gastroenterite fulminante, oppure i conservanti qui fanno durare i cibi anni! Chissa' se si trasferiscono per via orale anche agli umani? Potrei vivere 5 anni in piu', mangiando roba piena di conservanti?
Per il momento, vi saluto con in mano una banana nerissima esternamente (10 giorni) ma soda internamente come se l'avessi comprata ieri! Questa cosa mi sconvolge...

Un abbraccio e buon inizio di settimana a tutti,
Marco

Cene, Intel & Targa Anteriore




Carissimi,

arrivano notizie confortanti dall'Italia. Amici che traslocano e trovano lavoro, nonne che tornano a casa, lavori quasi ultimati...

Ed io che vi racconto?
Scrivo questo post adesso perche' sono in partenza per un ritiro spirituale in vista della Pasqua dal quale, se i pronostici saranno rispettati, tornero' entusiasta e con mille cose da raccontare! Ecco allora che l'occasione e' ghiotta per raccontarvi la settimana!

Approfittando della compagnia di Nicola, Ville e Sameer, la settimana ci ha visti protagonisti dal punto di vista culinario (Quaresima ben poco rispettata, ahime', lo so...)

Il clou della settimana si apre con martedi' sera: Ruth Chris's Steak House con Nicola e Ville! Favolosa!!! Carne morbidissima, che si scioglie in bocca e vino piu' che decente (italiano...)

Mercoledi', poi, cena a casa di Ville con Nicola e Sameer: era il turno finlandese, cosi' abbiamo cenato a base di salmone con contorno di funghi, patate, carote e broccoli! Molto buono il tutto!!! Abbiamo cucinato insieme e la serata e' passata!

Venerdi' sono stato all'Open House (porte aperte) del centro di ricerche Intel di Berkeley.
Un Lab con vista mozzafiato, dall'ottavo piano di un edificio tutto a vetri!
E' stato carino vedere i progetti che il Lab porta avanti, assolutamente differenti dal core business di Intel (che e' processori e hardware). Alcune idee interessanti, altre un po' "aria fritta"... E' stata una buona cosa trovare progetti simili al mio, portati avanti da cinesi di cui non si capisce nulla quando parlano! E' stato divertente dispensare biglietti da visita che, probabilmente, verranno cestinati (o gia' lo sono stati). E' stato interessante vedere, ancora una volta, quanto bene sappiano vendersi gli americani!

A lato di questo, c'e' una cosina divertente che mi e' capitata. Quando comprai l'auto, la prima cosa che Jay fece fu toglierle la targa anteriore per renderla piu' sportiva! "In 20 anni - diceva - non mi hanno mai detto nulla"!!!
Peccato che la legge Californiana parli chiaro in merito ad avere entrambe le targhe apposte e, nonostante Berkeley abbia la nomea di essere la citta' piu' liberale d'America (o forse proprio in virtu' di questo) ecco che l'altro giorno trovo un ticket (multa) sul parabrezza di $25 per mancata lettura targa anteriore!
Dopo qualche breve ma intenso attimo di commiserazione (mentale) del vigile cornuto, mi attivo per saperne di piu'! Il finale ha un "mezzo" lieto fine.
Infatti, recandomi al posto di polizia (tra l'altro vicinissimo all'ufficio, questa botta di cu... gia' mi ha fatto ben sperare per il proseguo della storia), scopro che la multa puo' essere ridotta di $10 se mi presento e mostro l'auto con la targa "appizzata". Viva l'America, in Italia penso me l'avrebbero raddoppiata, per "proteste"...

Tutto questo cosa insegna?
1. Se non vuoi rogne, non ti compri la macchina!
2. Tu targ is megl che uan
3. Ci sono vigili cornuti anche a Berkeley!

Con questo, un caro abbraccio e un buon weekend a tutti,
Marco

Cliff House, Sutro Baths e Golden Gate




Carissimi,

ben trovati. Scusate la latitanza di questi giorni, ma il tempo mi e' tiranno. La settimana scorsa c'e' stato Fabio qui da Torino (foto a Monterey). Abbiamo lavorato parecchio e la settimana scorsa si e' aperta, proprio in concomitanza con la sua partenza, con la spiacevole notizia che il mio lavoro non era cosi' originale come speravo. A fronte del fatto che abbiamo scovato nuovi articoli che parlano di argomenti affini, e' stata necessario un subitaneo cambio di rotta per rimodellare opportunamente gli obiettivi della mia parte di progetto! Adesso sono piu' tranquillo, ma non vi nascondo di aver vissuto in apnea per un po' la scorsa settimana...

Tante piccole cosette da raccontare!
Ho fatto amicizia con un ragazzo, Nicola (e di dove, se non di Bari? Anzi, di Mola, precisiamo), il quale e' qui a lavorare lato Pirelli per qualche settimana! Essermi aggregato a lui ha indubbiamente reso piu' divertenti molte uscite e molti pranzi!
Nulla avviene per caso: Ville se ne va ad Acapulco per qualche giorno, la Provvidenza mi mette comunque al fianco qualcuno con cui legare e condividere esperienze!

La piu' eclatante e' stata la gita di domenica. Partiti con l'intenzione di andare a visitare Alcatraz, per non smentirci, perdiamo subito l'occasione di prenotare gli ultimi biglietti (almeno per quanto riguarda la compagnia che avevamo trovato, forse ce ne sarebbero stati altri con quella da $500, ma il caso vuole che non e' nelle mie possibilita' barattare - quasi - un mese d'affitto con una gitarella ad un carcere... Per quanto mi riprometta al piu' presto di andare a girare di persona la scena di "Fuga da Alcatraz" in cui Clint Eastwood con un cucchiaio scava il muro del carcere per darsela a gambe!)
Ripieghiamo pertanto su altre amenita' turistiche: ci rechiamo verso Cliff House e Sutro, ovvero l'attuale ristorante che si erge maestoso sul promontorio di Ocean Beach e quel che resta di una vecchia piscina dei primi del '900 (ecco la vera storia americana...)

La gita e' piacevole, guida Nicola scroccando la benza alla ditta, si chiacchiera, si fotografa e ci si fa scherzi (vedi foto che certifica il momento in cui Nicola ha dichiarato di avere il cu... in fiamme, grazie ad un'abile mossa - non di Lady Oscar - bensi' del navigatore che, con maestria, gli aziona il riscaldamento del sedile al massimo, alle 3:00 circa di un pomeriggio caldissimo!)
L'occasione e' ghiotta per testare la nuova fotocamera di Nicola, che abbiamo comprato il giorno prima (stesso luogo e stesso modello della mia). Peccato, altra chicca, che per arrivarci non ci abbiamo impiegato mezz'ora come quando io mi ci recai con Lisa e Jay la volta prima, bensi' circa 4 volte tanto, visto che il GPS non ci e' sembrato ne' collaborativo, ne' molto aggiornato! NON fidatevi del TomTom in California (almeno se usate le mappe vecchie, quelle divise per stati). E' un disastro!
Siamo finiti a chiedere indicazioni in un paesello della "vera america", nella quale, parafrasando Beppe Grillo, anche Toto' Riina avrebbe qualche timore a circolare di giorno (non oso immaginare la notte).

Chiudo la parentesi sul sabato (siamo sopravvissuti), per portare a termine il racconto sulla domenica; manca infatti il giro sul Golden Gate. Qui, cari miei, si capisce davvero cosa significa per gli americani fare marketing. La riflessione parte da varie finezze osservate nel tempo e condivise con alcune persone a me vicine qui: se noi Italiani avessero un decimo della capacita' (o della voglia/intraprendenza) di valorizzare il proprio patrimonio (ordini di grandezza, anni luce piu' corposo di quello americano...), penso che azzereremmo debito pubblico, disparita' sociali, la fame nel mondo, la spazzatura di Napoli, le eclissi di luna, Berlusconi e il Festival di Sanremo... tutto in una volta sola! Si capsciut? (direbbe Nicola, in barese stretto...)

La gita finisce al di la' del Golden Gate, dove la vista e' disarmante e dove si condividono foto e sguardi ammirati sulla baia con centinaia di merenderos di ogni nazionalita'...
Il ritorno, trafficato, ci permette ancora di lanciare uno sguardo su The Palace of Fine Arts (una specie di Experimenta in grande stile), su parte di Lombard Street (la strada famosa, molto scoscesa - sebbene quel pezzo non l'abbiamo attraversato) e su altre amenita' del centro di SF.

Bene, che dire? Alla prossima per qualche altro racconto!
Grazie a tutti coloro che, in questi giorni piu' che mai, mi sono stati vicino, spingendosi taluni a dire che questo blog e' piacevole. Sono sinceramente emozionato, grazie di cuore!

A tutti un abbraccio,
take care,

Marco