Riforma universitaria e scolastica: perche' tanta mobilitazione?

Carissimi!

Se e' vero che scrivo nel blog dei miei viaggi, e' anche vero che in questo periodo sto facendo un viaggio un po' particolare, di cui e' doveroso mettervi a parte!

Ho provato a sintetizzare il perche' della mobilitazione dell'universita' e della scuola di questo periodo, copiando le informazioni da qualche sito e riportando quanto sentito da varie assemblee. Spero di far cosa utile. Perdonate fin d'ora imprecisioni ed errori: fatti in buona fede!!

Motivazione:
1) I media non stanno facendo informazione
2) la gente con cui si discute dimostra di aver capito poco della vicenda


Punti salienti:

1) - TAGLI ALL'UNIVERSITÀ: - 20% del FONDO di FINANZIAMENTO ORDINARIO
Diminuzione di 1,5 miliardi di euro del Fondo di Finanziamento Ordinario, col quale gli atenei pagano oltre l'80% del personale. A pagare le conseguenze dei tagli
saranno in primo luogo gli studenti che vedranno ridotta l'offerta formativa e/o saranno chiamati a pagare per attività didattiche aggiuntive e/o subiranno un incremento delle tasse universitarie e/o vedranno fortemente compromessa l'attività post-laurea (fondi per la ricerca, assegni di ricerca e borse di dottorato).
Si fa presente che paradossalmente il taglio di 1,5 miliardi di euro costituisce cifra risibile rispetto ai 5 miliardi di euro stanziati per il salvataggio dell'Alitalia e rispetto a quanto verra' presto stanziato per il rifinanziamento delle banche in crisi. Assurdo questo taglio, visto che l'Italia e' gia' al penultimo posto tra i Paesi OCSE (ultima la Slovacchia) per percentuale di fondi statali destinati alla ricerca publica (0.9% del PIL in Italia, 1.5% del PIL e' la media OCSE attuale, 1.9% e' la percentuale USA e addirittura 3% e' l'obiettivo che gli Stati OCSE si sarebbero impegnati a raggiungere entro il 2010... noi, siamo a cavallo e in leggera controtendenza!...)

2) - TRASFORMAZIONE DELLE UNIVERSITÀ in FONDAZIONI (ENTI di DIRITTO PRIVATO)
L'art. 16 concede a tutte le Università la possibilità (con l'approvazione della maggioranza assoluta del Senato Accademico) di diventare enti di diritto privato. Essi avranno la titolarità del patrimonio delle Università e dei beni immobili, potranno deliberare i propri statuti e i regolamenti amministrativi in deroga alle norme dell'ordinamento contabile dello Stato. Perche' questo puzza?
a) Non vi sara' il limite attuale sulla richiesta di tasse agli studenti (oggi le entrate nel bilancio di ogni ateneo possono essere costituite AL MASSIMO per il 20% dalle tasse degli studenti). Quindi e' probabile che l'universita' diventi luogo elitario, per chi se lo potra' permettere.
b) Non ci si avvicina al modello americano, ma lo si emula in negativo. In USA le universita' private hanno statuti speciali che vietano loro di avere come obiettivo il guadagno. In Italia non vi e' ad oggi nulla che sventi questa possibilita'.
c) Le universita' avranno come obiettivo non piu' la qualita' della didattica e della ricerca, ma il bilancio, come ogni azienda privata.
d) Si dubita che i docenti e i ricercatori continueranno ad essere liberi di fare ricerca "non pilotata" dagli interessi di chi finanzia. Lo Stato in questo senso e' stato fino ad ora garante di ricerca libera.

3) - BLOCCO DEL TURN-OVER
L'articolo 66 reintroduce una fortissima limitazione nel reclutamento delle Università. Gli atenei per il triennio 2009-2011 potranno assumere nei limiti del 20% dei pensionamenti (comma 13). Ovvero un nuovo assunto ogni cinque pensionamenti, sia per il personale docente sia per il personale tecnico-amministrativo.
Questo provvedimento porterà ad un invecchiamento del corpo docente e negherà ai ricercatori l'accesso alla carriera universitaria. Le forti limitazioni all'assunzione di nuovi docenti condurrà ad un ampliamento massiccio dei corsi di laurea a numero chiuso ed alla soppressione di corsi laurea non già sulla base di un'attenta valutazione della loro efficacia, bensi' per l'impossibilità di garantire la presenza dei docenti necessari. Si ricorda a questo proposito che l'Italia ha una media di 1 docente ogni 23 studenti, contro una media OCSE di 1 docente ogni 13 studenti. Dunque pochi strutturati, in previsione blocco di assunzioni, nel giro di pochi anni (entro il 2013) se ne andranno in pensione tutti i docenti entrati nel boom degli anni '70, portando ad avere ancora meno strutturati.
Oggi, il 50% della didattica/ricerca/tesisti e' seguita da personale non strutturato (dottorandi, assegnisti, collaboratori esterni). Si immagina che, data la coperta corta, in futuro calera' l'offerta formativa, che verra' affidata sempre piu' a figure precarie (contratti esterni, assegnisti, etc.) Immaginate: il compito ISTITUZIONALE dell'universita' (didattica/ricerca) affidato per piu' del 50% (attuale) a figure non strutturate nell'universita'. Che volpi!!!


Conclusione:
Si sta protestando perche' e' sbagliato importare un modello che mutui, dal mondo anglosassone, gli aspetti di disuguaglianza sociale, di sistema di poche Università di eccellenza, di riduzione di diritti ed opportunità, mentre non esistono neppure lontanamente le condizioni per mutuarne gli aspetti di alta produttività scientifica. E a fronte di una riduzione del 20% dei finanziamenti, anche le Università che oggi si autodefiniscono "virtuose" saranno trascinate nel gorgo dello squilibrio finanziario strutturale, strette nella forbice dei costi crescenti e della riduzione delle entrate.
Siamo preoccupati perche' tali provvedimenti vanno ben oltre la congiuntura economico/sociale, ma determinano invece uno scenario in cui sparisce l'Università italiana come sistema nazionale tutelato dalla Costituzione, in cui il ruolo pubblico è elemento decisivo della garanzia per la libertà di ricerca e d'insegnamento e degli interessi generali del Paese.
Siamo infine consapevoli che molte storture dell'universita' italiana (concorsi truccati, baronie, sprechi, etc.) debbano essere eliminate.
E' proprio da qui, semmai, che bisogna sedersi a riparare e rifondare l'universita' italiana!




Per cio' che riguarda la riforma della scuola, ecco alcuni spunti presi da Repubblica, su cui onestamente non ho approfondito per ora la questione:

Due parole d'ordine, "essenzialità" e "continuità".

Scuola dell'infanzia.
Saranno reintrodotti gli anticipi morattiani (possibilità di iscrivere i piccoli già a due anni e mezzo) e nelle piccole isole o nei piccoli comuni montani l'ingresso alla scuola dell'infanzia potrà avvenire, per piccoli gruppi di bambini, anche a due anni. L'esperienza delle "sezioni primavera" per i piccoli di età compresa fra i 24 e i 36 mesi sarà confermata.

Scuola primaria.
Ritorno al maestro unico. Già dal 2009 partiranno le prime classi con scansione settimanale di 24 ore affidate ad un unico insegnante che sostituisce il "modulo": tre insegnanti su due classi. Le altre opzioni possibili, limitatamente all'organico disponibile, saranno 27 e 30 ore a settimana. La Gelmini "promette" anche di non toccare il Tempo pieno di 40 ore settimanali che potrebbe essere addirittura incrementato ma, su questo punto, pare che il ministero dell'Economia non sia d'accordo. Qualcuno ipotizza un tempo pieno a pagamento??? Infine, l'insegnamento dell'Inglese sarà affidato esclusivamente ad insegnanti specializzati, non più specialisti, attraverso corsi di 400/500 ore.

Scuola secondaria di primo grado.
La scuola media è al centro di un autentico tsunami che si pone come obiettivo quello di scalare le classifiche internazionali (Ocse-Pisa) che vedono i quindicenni italiani agli ultimi posti. L'orario scenderà dalle attuali 32 ore a 29 ore settimanali. Per questo verranno rivisti programmi e curricula. Il Tempo prolungato (di 40 ore a settimana) sarà mantenuto solo a determinate condizioni, in parecchi casi verrà tagliato. Per cancellare l'onta dei test Pisa, si prevede il potenziamento dello studio dell'Italiano e della Matematica. Stesso discorso per l'Inglese, il cui studio potrà essere potenziato solo a scapito della seconda lingua comunitaria introdotta dalla Moratti.

Scuola secondaria di secondo grado.
La scuola superiore, rimasta fuori da riforme strutturali per decenni, vedrà parecchi cambiamenti. Gli 868 indirizzi saranno ricondotti ad un numero "normale". I ragazzi che opteranno per i licei (Classico, Scientifico e delle Scienze umane) studieranno 30 ore a settimana. Saranno rivisti, anche al superiore, curricula e quadri orario. Al classico saranno privilegiati Inglese, Matematica e Storia dell'Arte. Allo scientifico, in uno o più corsi, le scuole autonome potranno si potrà sostituire il Latino con lingua straniera. I compagni degli istituti tecnici e professionali saranno impegnati per 32 ore a settimana. Stesso destino per i ragazzi dei licei artistici e musicali.

Riorganizzazione rete scolastica.
Attualmente, la scuola italiana funziona attraverso 10.760 istituzioni scolastiche che lavorano su 41.862 "punti di erogazione" del servizio: plessi, succursali, sedi staccate, ecc. Secondo i calcoli di viale Trastevere, 2.600 istituzioni scolastiche con un numero di alunni inferiore alle 500 unità (il minimo stabilito dalla norma per ottenere l'Autonomia) o in deroga (con una popolazione scolastica compresa fra le 300 e le 500 unità) dovrebbero essere e smembrate e accorpate ad altri istituti. Dal ondata di tagli della Gelmini si salverebbero soltanto le scuole materne. Dovrebbero, invece, chiudere i plessi e le succursali con meno di 50 alunni: circa 4.200 in tutto. In forse anche i 5.880 plessi con meno di 100 alunni. Ma l'intera operazione, che il ministro vuole avviare già a dicembre, dovrà trovare il benestare di Regioni ed enti locali.

Razionalizzazione risorse umane: i tagli.
Il capitolo dei tagli è lunghissimo. Alla fine del triennio 2009/2010-2011/2012 il governo Berlusconi farà sparire 87.400 cattedre di insegnante e 44.500 posti di personale amministrativo, tecnico e ausiliario (Ata): 132 mila posti in tutto. Il personale Ata verrà ridotto del 17 per cento. Il rapporto alunni/docente dovrà crescere di una unità. Maestro unico, soppressione di 11.200 specialisti di Inglese alle elementari, contrazione delle ore in tutti gli ordini di scuola, compressione del Tempo prolungato alla scuola media, rivisitazione delle classi di concorso degli insegnanti e ulteriore taglio all'organico di sostegno contribuiranno alla cura da cavallo che attende la scuola italiana. L'intera operazione dovrebbe consentire risparmi superiori a 8 miliardi di euro che in parte (30 per cento) potranno ritornare nelle tasche degli insegnanti, ma solo dei più meritevoli.


Ciao,
Marco

Cordoba e Granada: si entra nel mondo arabo!

Carissimi,

lasciata Toledo alle nostre spalle, riuscendo per miracolo a non fare nuove le fiancate della nostra Punto per le stradine impervie, ci dirigiamo verso Cordoba. Il paesaggio che attraversiamo si puo' quasi definire desertico, a Marco ricorda un po' il Nevada americano.
Non pensavamo di certo che Cordoba sarebbe stata piu' complicata da girare in macchina di Toledo! Dopo vari tentativi di raggiungere il nostro albergo, avendo a disposizione delle cartine poco dettagliate, Marco si piazza in divieto di sosta e spedisce Paola a cercare a piedi l'albergo, che non doveva essere distante, ma assolutamente impossibile da raggiungere in macchina!
Paola senza indugio va, ma quando si trova di fronte una reggia a quattro stelle dalle mura anticheggianti e le fontanelle che buttavano fuori acqua profumata, non ha dubbi: abbiamo sbagliato albergo! Invece no, il nome dell'albergo corrisponde, allora decide di fare la gran signora, raggiunge la reception e in un inglese che neanche in sei mesi a San Francisco impari, dice alla signorina che ha una prenotazione per quella sera e che ha assoluto bisogno di aiuto per raggiungere il garage. La signorina allora, notando subito il tono nobile e risoluto chiama un valet con il compito di recuperare la macchina e portarla nel parcheggio dell'albergo.
Quando Marco vede ritornare Paola scortata non puo' credere a quanto potra' venirgli questo scherzo. Passando pero' per viuzze strettissime si raggiunge finalmente il garage, il valet ci ruba le valigie e ce le fa trovare in camera. La camera e' spettacolare, nel bagno c'e' ogni sorta di capriccio: gli accappatoi, le pantofole (che naturalmente sono finite subito in valigia), latte per il corpo, spazzolini, lametta, chewingum (tutto in valigia).
Cordoba si presenta arabeggiante con un dedalo di viuzze strettissime e piene i negozi. Finiamo subito vicino alla mezquitas che visiteremo il giorno dopo. Ceniamo in un localino anch'esso arabeggiante a base di tapas, stinco di toro per Marco, pesce per Paola.
L'indomani ce la prendiamo con comodo. Fatto il check out in albergo, ci dirigiamo alla mezquitas: la piu' grande moschea europea, seconda nel mondo: incantevole e gigantesca. 850 colonne e archiin ogni direzione. E poi al centro... una cattedrale! Anch'essa molto sontuosa. Sul volantino si inneggia alla clemenza e alla lungimiranza cristiana nel rispetto e nella conservazione dei luoghi di culto delle altre religioni... Mah...
Passando da Cordoba a Granada, troviamo vaste pianure e colline coltivate a ulivi.
Tanto per cambiare... piove! Durante questo viaggio di nozze ci stiamo prendendo tanta acqua, ma non ci interessa, meglio cosi' se questo e' lo scotto da pagare per quel bel sole che ha caratterizzato il nostro matrimonio!
Pensavamo di aver gia' superato le citta' piu' complicate da percorrere in macchina, invece Granada le supera tutte (se l'escalation si conferma, chissa' a Siviglia cosa ci aspetta)! Senza esagerare abbiamo girato un'ora e mezza prima di raggiungere il nostro albergo! Non riuscivamo a prendere una via che rientrasse nella cartina che avevamo noi, quando poi ce l'abbiamo fatta, ci siamo trovati davanti strade pedonali, sensi unici (presi ovviamente sempre dalla parte sbagliata), lavori in corso... insomma quando eravamo quasi vicini, ecco che ci ritroviamo piu' lontani che mai!
Alla fine di nuovo Marco ferma la macchina in una piazzetta e spedisce Paola in avanscoperta. Paola raggiunge un altro hotel a quattro stelle (questa volta sprovvisto di valet) e rimedia una cartina con segnato il percorso da fare. Qualcosa di sbagliato nella mappa doveva esserci, ma noi risolviamo prendendo innocentemente una stradina contromano.
Marco e' fuori di se': l'unica indicazione che ha trovato per il nostro hotel era piazzata alla curva prima dell'albergo... utile!!! Inoltre, vorrebbe solo parcheggiare l'auto, andare a mangiare un boccone per pranzo (alle 17) e chiudersi in camera per non insultare nessuno, ma il check-in e' interminabile. Con una lentezza da bradipi giamaicani, ci assegnano la camera e il posto auto. Lasciata la macchina, prendiamo l'ascensore, raggiungiamo il nostro piano e cerchiamo la camera 218. Attraversiamo tutta una balconata che da' sulla reception. 201, 202... no! Arriviamo fino in fondo al corridoio. 205, 206... no! Giriamo a destra e arriviamo fino in fondo al corridoio. 209, 210... No. giriamo prima a sinistra e poi a destra e arriviamo in fondo al corridoio. 213, 214... no! Miii, ma questi corridoi sono peggio delle vie del centro! Scendiamo alcuni gradini, giriamo destra, poi a sinistra. 215, 216, 217... miii! Ci siamo! giriamo a sinistra, poi a destra, poi ancora a destra... 218!!!!! Evvai! Ce l'abbiamo fatta!
Dopo esserci riposati un po' usciamo affamati in cerca di una merenda sostanziosa (o forse e' meglio parlare di aperitivo, visto che erano quasi le 19), ma tutto cio' che troviamo e' un pacchetto di caldarroste!
Granada ci ripaga degli sforzi fatti per conquistarla: la cattedrale, visitata il giorno stesso dell'arrivo, e' bellissima, ricca di decorazioni... il giorno dopo ci aspetta un giro per il centro e poi la visita alla Alhambra per tutto il pomeriggio. Purtroppo piovigina e quindi molti esterni perdono di bellezza, ma ne acquistano in fascino! Ci troviamo ad ammirare giardini stupendi, vasche e fontane frutto dell'ingegno degli arabi, il palazzo del sultano che e' qualcosa di superbo e mai visto prima d'ora!
La sera, stanchissimi, ci concediamo un'ottima zarzuela (una zuppa di pesce, una via di mezzo tra il caciucco e la bouillabesse) al ristorante Cunini e, senza andare a ballare (noi??), ci ritiriamo, pronti per l'ultima traversata in auto: da Granada a Siviglia, passando per Rhonda!

Un caro abbraccio a tutti,
Paola & Marco

Toledo: oltre ai coltelli c'è di più...

Carissimi,
siamo in una caffetteria che dà su Plaza de Zocodover a controllare strategicamente la fermata del trenino che porta i turisti in giro per la città e a sorseggiare una liquida cioccolata calda a riparo dal vento. Avevamo comprato i biglietti per il giro delle 18, ma, nonostante fossimo giunti all'appuntamento con ben un quarto d'ora d'anticipo, vediamo che il trenino è già stracolmo! Ci siamo allora trovati costretti a rinnovare i biglietti per la corsa delle 19. Tolta la cattedrale, Toledo è una città ricca di piccole attrazioni molto sparse. Difficile improvvisare qualche visita tampone sul momento. Son due giorni che giriamo tra musei, chiese e sinagoghe. Inoltre i coltelli, per cui Toledo è famosa, non ci interessano e i dolcetti di marzapane li abbiamo già acquistati in un convento di monache, prime ad aver prodotto questi dolci secoli e secoli fa. Dunque quello che ci rimane da fare è soltanto trovare una rete libera e aggiornare il blog!
Toledo è una cittadina medievale adagiata su una rupe dalle strette viuzze percorribili a piedi. I toledani (...o toledini, o toledesi) sfrecciano in auto come i tori fra le vie di Pamplona e ti passano accanto non sfiorandoti per un millimetro, ma facendoti saltare il cuore in gola. Le viuzze ricordano per certi versi quelle di Gerusalemme, le pitture di El Greco popolano ogni chiesa e non si può rimanere indifferenti davanti all'esempio di convivenza tra religioni che la città ha saputo testimoniare fino a che nel 1492 i reali di Spagna pensarono bene di rovinare tutto dando inizio alla diaspora.
Non si può altresì rimanere indifferenti alla chiusura linguistica degli spagnoli per cui nessuno parla inglese e per farsi capire, dopo mesi di USA, siamo costretti a spiegarci a gesti. Avvilente.
I negozi sono monotematici: coltelli di ogni genere, armature medievali e derivati (abbiamo persino trovato l'arco di Legolas, il khriss di Sandokan, l'elmo di Sauron, la frusta di Indiana Jones, le manette di Zenigata e la spada di Conan). Di tutto ciò noi abbiamo apprezzato un modesto trinciapollo con annesso forchettone, mancanti all'appello tra le nostre stoviglie.
Stasera ci aspetta un ristorantino tanto decantato dalla Lonely Planet, di nome Aurelio, dopo il flop del Palacio di ieri sera che ci ha servito una zuppa castigliana insipida, una caponata di verdure discreta, uno spezzatino di cervo un po' troppo nervosetto, e una pernice alle cipolle (piatto tipico di Toledo) troppo piccola per sfamare il canarino Marco.
Domani, dopo la messa solenne in cattedrale, ci aspetta il viaggio verso Cordoba.
Un caro abbraccio,
Marco e Paola.

Ps. Caro fratellino, volevo portarti l'arco di Legolas, ma purtroppo non ci sta in valigia e temo che come bagaglio a mano non me lo facciano passare. Paola.
PPs. Tanti auguri a Raffaele che oggi si è sposato (almeno spero)!

Honeymoon: I primi giorni a Madrid e dintorni

Queridos,
el comienzo se hace ahora mismo difìcil.... ovvero...


Carissimi,

l'inizio si fa subito arduo: sveglia alle 4 del mattino (stavolta senza televisore acceso a tutto volume), caffe' e ultima sistemazione alla casa prima di scendere da papa' Maurizio liberamente offertosi di accompagnarci a Caselle.
Dopo una buona colazione al bar dell'aeroporto, facciamo il check in e pensiamo ai nostri cari amici che ci mancheranno tanto in questi dieci giorni... quasi quasi potremmo chiamarli e salutarli, anche se alle 5.45 di mattina forse potremmo disturbarli nel sonno.
Proviamo con Giulio. Dopo alcuni squilli, risponde finalmente Elisa. "Ciao! Siamo Marco e Paola. Siamo all'aeroporto, volevamo salutarvi prima di partire!". Quello che ha detto poi Elisa, forse non e' il caso di ripeterlo, e poi voi potete comunque immaginarlo... e' un po' come se vi si accendesse un televisore a tutto volume nella stanza mentre state dormendo...
Proviamo poi con Guido, che ancora nel mondo dei sogni, si mostra contento di sentirci e ci invita a chiamarlo anche l'indomani piu' o meno alla stessa ora!
Il viaggio va bene... ovviamente si dormicchia!
A Madrid ritiriamo una grande punto nuova fiammeggiante con il motore di un cinquantino e ci dirigiamo subito verso Segovia: 70 km a nord di Madrid.
Citta' medievale molto carina da visitare, ma sotto un acquazzone puo' essere molto antipatica da girare! Dopo aver visto l'acquedotto romano, la cattedrale e Alcazar, ci dirigiamo di nuovo verso la macchina. Non e' stato facile ricordare dove l'avessimo parcheggiata di preciso, ma, come per miracolo, dopo un bel po' ci capitiamo vicino.
Prima di tornare a Madrid, deviamo verso Avila a vedere (da fuori perche' ormai tardi) la cattedrale di Santa Teresa, il convento di Santa Teresa, a prendere una cioccolata di Santa Teresa ma soprattutto a prenderci un altro po' d'acqua... di Santa Teresa! Abbiamo anche la fortuna di imbatterci in un negozietto di articoli per la casa e di trovare proprio l'ampollina per l'olio che Paola ha faticosamente cercato per tutta Torino!
La sera, distrutti, ci infiliamo in un ristorantino vicino all'albergo e chiediamo di portarci la carne che abbiamo visto al tavolo affianco: mezzo chilo di bue da cuocere sulla losa davanti a noi al tavolo: la gioia di Marco!
La notte trascorrera' liscia per la sposa, mentre lo sposo lottera' contro le patatine fritte con uova e la carne di bue.

Mercoledi' 8 puntiamo la sveglia strategicamente in tempo per non perdere la colazione e ce la prendiamo con molta calma per uscire, avendo come meta l'Escorial, maestoso convento e residenza reale a 50 km da Madrid, presso il quale giungiamo alle 13,30 abbondanti.
Quando in genere la gente in Italia e' gia' con le gambe sotto il tavolo, noi prendiamo d'esempio il ritmo spagnolo e a malapena siamo pronti per iniziare la visita. Niente fotografie ufficiali (a sgamo qualcuna), stanze ricche di tele e arazzi bellissimi, incontriamo una visita guidata in italiano e allora, grazie alla nostra ricca proprieta' di linguaggio, ci improvvisiamo turisti inglesi e ci intrufoliamo "senza farci notare" nella comitiva... in questo modo ci godiamo qualche spiegazione della guida! Che volpi!
Terminata la visita, la restante parte del pomeriggio e' dedicata al riposo, in preparazione della cena. Usciamo per tempo perche' il nostro obiettivo e' un localino trovato su internet, El Ventorillo Murciano, nel quale dicono servano la miglior paella di Madrid! Dopo esserci persi 18 volte ed esserci ritrovati in una sorta di San Salvario madrilena, in una viuzza troviamo il nostro ristorante... chiuso! Forse il mercoledi' era il giorno di chiusura???
Avviliti decidiamo di affidarci al caso e cominciamo a vagare in cerca di un parcheggio... ci ritroviamo in quello sottostante Plaza Mayor, da claustrofobia. 3 piani sotto terra con il tetto alto 1.80m... Arrivati in questa piazza stupenda, una via di mezzo tra Piazza San Carlo e Piazza Statuto, troviamo una sorta di rappresentazione scenica dalla musica altissima, con centinaia di persone vestite di bianco che corrono e si raggruppano a tempo di musica! E' proprio ora di cenare!!!
Ci facciamo guidare dall'istinto e troviamo un ristorantino accogliente nel quale ci sediamo per gustare la paella. Aperto il menu', decidiamo repentinamente di cambiare piatto e di concentrare le nostre energie sulla carne, decisamente piu' tipica rispetto alla paella per quanto concerne la cucina madrilena. Abbindolati dalle descrizioni riportate in grassetto, ordiniamo belli sorridenti... Grande e' la sorpresa/delusione dopo pochi minuti nello scoprire che quanto ordinato e' uguale, identico, spiccicato al piatto della sera precedente: bue da cuocere sulla losa! Paola, senza il coraggio di guardare in faccia Marco, ma, raccolte le forze, alza lo sguardo scoppiando a ridere nel vedere la desolazione di Marco, il quale nel frattempo pensa: il "caso" ci ha proprio giocato un brutto scherzo! Non bastava il locale chiuso, ma dovevamo finire a spendere una barca di soldi per mangiare la stessa cosa di ieri! Che tristezza!!!!!
La cena si completa tra risate sull'accaduto e qualche bicchierino di un ottimo liquore a base di fichi.

Oggi, giovedi' 9 ottobre, decidiamo di girare a piedi nel centro di Madrid. Tutta la citta' e' in fermento perche' domenica sara' festa! Passeggiata nel parco, visita al museo del Prado, il pomeriggio lo passiamo a camminare nei vicoletti del centro di Madrid, pieni di negozi e gente vociante! Sebbene arriviamo tardi per la visita al palazzo reale, al contrario arriviamo troppo presto (20:00) per cenare nel tipico locale gia' tentato il giorno precedente (che apre alle 21)! Facciamo pertanto in tempo a fare un salto al museo di arte contemporanea Reina Sofia li' nei pressi con chiusura alle 21, nel quale ci togliamo lo sfizio (gratuito, vista l'ora) di ammirare qualche opera di Magritte, Miro', Dali' e Picasso (tra cui Guernica )!
Al ritorno, il locale non tarda ad aprire e la serata passa tra una paella di pesce, un mojito e tante risate!
Da domani, si cambia citta'!!! Toledo, here we come!

Un abbraccio, alla prossima avventura!
Marco & Paola

Vi ricordiamo cosi'...

Carissimi,

la maggior parte di coloro che leggeranno queste pagine, hanno gia' vissuto il nostro matrimonio, pertanto non vi tediamo con il relativo racconto, ma lasciamo qualche flash sparso di cosa abbiamo vissuto noi!

Non dimenticheremo mai:

- la notte in bianco di Paola
- Marco che porge la mano sbagliata per ricevere l'anello
- Il coro da brivido
- Chiara e Daniele i quali, non solo leggono, ma interpretano con enfasi le scritture
- Paola che arriva 10 minuti in anticipo e Ciccio che le dice di farsi un giro perche' Marco "ci sta ripensando..."
- tutte le persone che hanno pestato il vestito di Paola almeno una volta
- Batman!
- gli ex alunni di Paola della 3D e le ex colleghe
- Antonio che nel giro di 4 prove dei canti diventa magicamente intonato
- i lupetti in uniforme!
- i balli dopo pranzo
- Don Giovanni che fa un riepilogo chilometrico della vita di Paola in parrocchia e che poi snobba Marco, lo straniero!
- Marco che si emoziona nel leggere la preghiera finale
- l'emozione di dare la Comunione a parenti e amici
- la giarrettiera presa "d'istinto" da Daniele
- Guido e i magnifici 4 che non saltano neanche una prova del coro!
- il mazzo di fiori parato da Sabry e la disperazione di Simo (auguri S&S)
- Leo veramente pieno! Giulio... idem!
- i colpi di fulmine intravisti tra gli invitati
- la tv che si accende a tutto volume nella nostra camera da letto alle 4 della prima notte di nozze...
- le nonne commosse
- Gianmario alla guida della 147
- Paola interrotta mille volte nel fare il discorso al pranzo!
- Paolo che ci inonda di piacevoli complimenti
- all'arrivo a casa il condizionatore acceso in una camera da letto chiusa con la chiave congelata in freezer.
- Il tavolo piu' casinista con gli ex compagni di classe e del Poli
- la Messa che dura due ore e neanche ce ne siamo accorti
- Marco che gira tra i tavoli col suo bicchiere tatticamente mezzo vuoto e Paola che immancabilmente se ne fa riempire uno nuovo ad ogni brindisi, diventando sempre piu' rubiconda!
- Lontani parenti che si rivedono e vecchi amici che tornano in Italia apposta per noi! Siete mitici!


E voi? Quali flash avete?




Un abbraccio a tutti,
affettuosamente,

Paola e Marco