Toledo: oltre ai coltelli c'è di più...

Carissimi,
siamo in una caffetteria che dà su Plaza de Zocodover a controllare strategicamente la fermata del trenino che porta i turisti in giro per la città e a sorseggiare una liquida cioccolata calda a riparo dal vento. Avevamo comprato i biglietti per il giro delle 18, ma, nonostante fossimo giunti all'appuntamento con ben un quarto d'ora d'anticipo, vediamo che il trenino è già stracolmo! Ci siamo allora trovati costretti a rinnovare i biglietti per la corsa delle 19. Tolta la cattedrale, Toledo è una città ricca di piccole attrazioni molto sparse. Difficile improvvisare qualche visita tampone sul momento. Son due giorni che giriamo tra musei, chiese e sinagoghe. Inoltre i coltelli, per cui Toledo è famosa, non ci interessano e i dolcetti di marzapane li abbiamo già acquistati in un convento di monache, prime ad aver prodotto questi dolci secoli e secoli fa. Dunque quello che ci rimane da fare è soltanto trovare una rete libera e aggiornare il blog!
Toledo è una cittadina medievale adagiata su una rupe dalle strette viuzze percorribili a piedi. I toledani (...o toledini, o toledesi) sfrecciano in auto come i tori fra le vie di Pamplona e ti passano accanto non sfiorandoti per un millimetro, ma facendoti saltare il cuore in gola. Le viuzze ricordano per certi versi quelle di Gerusalemme, le pitture di El Greco popolano ogni chiesa e non si può rimanere indifferenti davanti all'esempio di convivenza tra religioni che la città ha saputo testimoniare fino a che nel 1492 i reali di Spagna pensarono bene di rovinare tutto dando inizio alla diaspora.
Non si può altresì rimanere indifferenti alla chiusura linguistica degli spagnoli per cui nessuno parla inglese e per farsi capire, dopo mesi di USA, siamo costretti a spiegarci a gesti. Avvilente.
I negozi sono monotematici: coltelli di ogni genere, armature medievali e derivati (abbiamo persino trovato l'arco di Legolas, il khriss di Sandokan, l'elmo di Sauron, la frusta di Indiana Jones, le manette di Zenigata e la spada di Conan). Di tutto ciò noi abbiamo apprezzato un modesto trinciapollo con annesso forchettone, mancanti all'appello tra le nostre stoviglie.
Stasera ci aspetta un ristorantino tanto decantato dalla Lonely Planet, di nome Aurelio, dopo il flop del Palacio di ieri sera che ci ha servito una zuppa castigliana insipida, una caponata di verdure discreta, uno spezzatino di cervo un po' troppo nervosetto, e una pernice alle cipolle (piatto tipico di Toledo) troppo piccola per sfamare il canarino Marco.
Domani, dopo la messa solenne in cattedrale, ci aspetta il viaggio verso Cordoba.
Un caro abbraccio,
Marco e Paola.

Ps. Caro fratellino, volevo portarti l'arco di Legolas, ma purtroppo non ci sta in valigia e temo che come bagaglio a mano non me lo facciano passare. Paola.
PPs. Tanti auguri a Raffaele che oggi si è sposato (almeno spero)!

1 commento:

Anonimo ha detto...

Sù con la vita ... chicos!.
Lo mejor del viaje nunca arribò. La parte migliore del vs. viaggio inizierà in Andalusia.
Allà hay todos que hablan inglès.
Comunque a Toledo potevate comprare un passaverdura.... che mi pare manchi alle vostre dotazioni di pentolame. Che ve ne fate di un trinciapolli? e che dire dell'indispensabile arco di Italgas?
Ricordatevi, quando siete a Ronda, di andare a fotografare il famoso ponte, dal basso. Il punto è raggiungibile in auto, attraverso un comodissimo sterrato con pendenza del 56%!.
Aquì todo bièn. Hoy hemos echo encontrar a vuestras abuelas: Cliceria y Letizia. Esta llevò unas dulces (cannolicchi, pastarelle e sciantiglì). SLURP , SLURP!
Hasta luego!