Point Bonita: un ritiro nella natura!




Carissimi,

come preannunciato, il ritorno dal ritiro mi vede costretto ad un post speciale per l'evento.
Cerco di contestualizzare fin dal principio: ritiro spirituale in preparazione alla Pasqua per gli studenti in eta' universitaria.
Risultato riassunto all'osso? Ottimo momento di aggregazione (serviva buttarsi nella mischia), ottimo dal punto di vista dell'improvement della lingua, ottima occasione per prendersi del tempo e riflettere in solitaria, luogo stupendo, sempliciotti i momenti di riflessione comunitari, paragonabili a quelli dei nostri ritiri delle superiori (noviziato), nonostante qui l'eta' si aggirasse tra i 20 e i 25 anni!

Detto questo, la descrizione viene da se': sono stati tre giorni in cui ho avuto modo di conoscere nuova gente e di farmi conoscere. Ho scoperto delle persone in cammino, con ottimi valori e dalla vena cristiana marcata (volendo, li paragonerei ai ragazzi del clan piu' convinti e maturi).
Tema trattato: la propria fede, il rapporto con Dio, la conoscenza di se stessi e del Signore. Niente di particolarmente complesso dal punto di vista concettuale, molto difficile e' stato seguire i discorsi e proporre qualche riflessione un minimo elaborata.
La struttura (fissa) prevedeva un team (6 ragazzi/e) che, responsabili ognuno di un momento di animazione, relazionassero sul proprio cammino di fede (lacrima sempre pronta, atteggiamenti molto simili a quelli dei film), per poi passare a focalizzare l'attenzione, divisi in sottogruppi, su alcuni temi che scaturivano dal momento precedente (Dove trovo Dio nella quotidianita', cosa mi allontana da Lui, in cosa devo migliorare per... insomma, niente di eclatante).
Da questo format salverei l'occasione di parlare profondamente di se stessi: questo avviene sempre meno nelle nostre comunita', a parer mio. Detto questo, non mi baserei soltanto sull'esperienza di pochi singoli (tra l'altro cosi' giovani) per sviscerare a fondo temi profondi come questi: cio' significa inevitabilmente lasciare il giusto spazio anche a un intervento piu' qualificato (sia esso del sacerdote che segue il ritiro o di un esperto chiamato apposta!).
L'occasione e' stata comunque ghiotta per qualche momento solitario. Mi ripromettevo di imparare a memoria un po' di semplici preghiere/risposte della Messa che, in italiano, a volte faccio persino fatica a dire pensando a cio' che sto dicendo, mentre in inglese, tutto riacquista significato e, ogni parola, ridona smalto a quanto l'abitudine livella!
Inoltre, l'occasione e' stata buona per riflettere ancora una volta su me stesso e sulle importanti scelte che mi attendono. Guardare la propria vita, ibernata per qualche mese, da oltre oceano, ti permette di azzardare un'ipotesi sulla plausibilita' di quanto stai vivendo o ti accingerai a vivere/scegliere! Non mi dilungo ulteriormente, ma direi che il responso e' piu' che confortante!!!!! :-D

Ci sono stati due tormentoni durante tutto il campo. Visto che il mio intercalare piu' frequente qui e': "How do you say in English...", seguito da qualche sorta di farfugliamento nella speranza di trovare la parola giusta che ho sempre sulla punta della lingua (ma in italiano), dunque non c'e' stata pausa senza che qualcuno (Matt in particolare, un novizio simpaticissimo) non si avvicinasse e, con accento americano, mi chiedesse: "M'rco, com se diice Broccoli in Italiano?" "Broccoli!" Rispondo io, replicando: "E come si dice pizza in English?" "Pizza! (E come altrimenti!?!)" Dovrei mettere una registrazione di come gli americani sono buffi a scimmiottare la parlata italiana!
Il secondo tormentone e' legato ai cori da stadio tipici dei supporters dei Bears (ovvero delle squadre della Cal - University of California Berkeley).
Ogni tanto, dal nulla se ne parte uno che urla "GO" e tutti rispondono "Bears", "GO" "Bears"... seguito poi da questo coro: "You know it! You tell the story! You tell the whole damn world this is Bear Territory", che nei match e' da cantare esclusivamente quando la squadra ha gia' la vittoria in mano!!

Dicevo all'inizio, che sto legando con alcune persone, in particolare con le piu' grandi, ovvero con quelle con cui mi incontro il giovedi' sera. Sono davvero in gamba. Cio' che mi apre maggiormente il cuore e' la (presunta) autenticita' nei rapporti che si stanno creando. Presunta perche' questo giudizio rimane legato all'osservazione di una realta' che non riesco ancora a cogliere nella sua pienezza. Spesso mi ritrovo estraniato dai discorsi, dalle battute, i ragazzi parlano tra di loro uno slang stretto al quale devo ancora abituarmi. Quindi, in definitiva, non avendo la totale padronanza di quel che accade, posso solo presumere (in base all'istinto) che sia coinvolto in rapporti con persone autentiche. In realta' questa certezza non ce l'ho neanche in Italia, quindi e' un doppio andare a tentoni!!
Non sapere come dire qualcosa, non sempre gioca a mio sfavore. Spesso, nel mio ambiente, perdo occasione per stare zitto; qui, invece, in cui mi capita piu' di frequente di ascoltare senza replica (o replicare il "giusto", ammesso che esista una misura in questo), mi accorgo che piu' di una persona mi si e' avvicinata per un conforto. Sara' solo perche' sono muto come una tomba?? :-p

Point Bonita, luogo del ritiro, e' una vecchia base militare americana (appostamento, vedetta sull'oceano). E' a Nord di SF e da essa si gode una vista meravigliosa: sabbia nera e coyoti a volonta'! E' bello pensare che noi in Piemonte abbiamo i cinghiali e qui hanno i coyoti. Con la differenza che qui col coyote (dicono i guardia parco) se urli scappano loro, da noi, con i cinghiali, e' piu' probabile che a darcela a gamba siamo noi umani!
L'occasione e' ghiotta per fare passeggiate, spingerci verso il faro di Point Bonita e guardare il tramonto tra le onde che si infrangono sui faraglioni! C'e' qualche vago rimando a Lipari o ai faraglioni campani!

Vi lascio con il racconto un fatto shoccante: sto mangiando della carne con spinaci che avevo cucinato e avanzato circa una settimana fa: non hanno fatto una piega!!!! I casi sono due: domani (e nei giorni futuri) non mi sentirete perche' saro' preso da una gastroenterite fulminante, oppure i conservanti qui fanno durare i cibi anni! Chissa' se si trasferiscono per via orale anche agli umani? Potrei vivere 5 anni in piu', mangiando roba piena di conservanti?
Per il momento, vi saluto con in mano una banana nerissima esternamente (10 giorni) ma soda internamente come se l'avessi comprata ieri! Questa cosa mi sconvolge...

Un abbraccio e buon inizio di settimana a tutti,
Marco

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