Cliff House, Sutro Baths e Golden Gate




Carissimi,

ben trovati. Scusate la latitanza di questi giorni, ma il tempo mi e' tiranno. La settimana scorsa c'e' stato Fabio qui da Torino (foto a Monterey). Abbiamo lavorato parecchio e la settimana scorsa si e' aperta, proprio in concomitanza con la sua partenza, con la spiacevole notizia che il mio lavoro non era cosi' originale come speravo. A fronte del fatto che abbiamo scovato nuovi articoli che parlano di argomenti affini, e' stata necessario un subitaneo cambio di rotta per rimodellare opportunamente gli obiettivi della mia parte di progetto! Adesso sono piu' tranquillo, ma non vi nascondo di aver vissuto in apnea per un po' la scorsa settimana...

Tante piccole cosette da raccontare!
Ho fatto amicizia con un ragazzo, Nicola (e di dove, se non di Bari? Anzi, di Mola, precisiamo), il quale e' qui a lavorare lato Pirelli per qualche settimana! Essermi aggregato a lui ha indubbiamente reso piu' divertenti molte uscite e molti pranzi!
Nulla avviene per caso: Ville se ne va ad Acapulco per qualche giorno, la Provvidenza mi mette comunque al fianco qualcuno con cui legare e condividere esperienze!

La piu' eclatante e' stata la gita di domenica. Partiti con l'intenzione di andare a visitare Alcatraz, per non smentirci, perdiamo subito l'occasione di prenotare gli ultimi biglietti (almeno per quanto riguarda la compagnia che avevamo trovato, forse ce ne sarebbero stati altri con quella da $500, ma il caso vuole che non e' nelle mie possibilita' barattare - quasi - un mese d'affitto con una gitarella ad un carcere... Per quanto mi riprometta al piu' presto di andare a girare di persona la scena di "Fuga da Alcatraz" in cui Clint Eastwood con un cucchiaio scava il muro del carcere per darsela a gambe!)
Ripieghiamo pertanto su altre amenita' turistiche: ci rechiamo verso Cliff House e Sutro, ovvero l'attuale ristorante che si erge maestoso sul promontorio di Ocean Beach e quel che resta di una vecchia piscina dei primi del '900 (ecco la vera storia americana...)

La gita e' piacevole, guida Nicola scroccando la benza alla ditta, si chiacchiera, si fotografa e ci si fa scherzi (vedi foto che certifica il momento in cui Nicola ha dichiarato di avere il cu... in fiamme, grazie ad un'abile mossa - non di Lady Oscar - bensi' del navigatore che, con maestria, gli aziona il riscaldamento del sedile al massimo, alle 3:00 circa di un pomeriggio caldissimo!)
L'occasione e' ghiotta per testare la nuova fotocamera di Nicola, che abbiamo comprato il giorno prima (stesso luogo e stesso modello della mia). Peccato, altra chicca, che per arrivarci non ci abbiamo impiegato mezz'ora come quando io mi ci recai con Lisa e Jay la volta prima, bensi' circa 4 volte tanto, visto che il GPS non ci e' sembrato ne' collaborativo, ne' molto aggiornato! NON fidatevi del TomTom in California (almeno se usate le mappe vecchie, quelle divise per stati). E' un disastro!
Siamo finiti a chiedere indicazioni in un paesello della "vera america", nella quale, parafrasando Beppe Grillo, anche Toto' Riina avrebbe qualche timore a circolare di giorno (non oso immaginare la notte).

Chiudo la parentesi sul sabato (siamo sopravvissuti), per portare a termine il racconto sulla domenica; manca infatti il giro sul Golden Gate. Qui, cari miei, si capisce davvero cosa significa per gli americani fare marketing. La riflessione parte da varie finezze osservate nel tempo e condivise con alcune persone a me vicine qui: se noi Italiani avessero un decimo della capacita' (o della voglia/intraprendenza) di valorizzare il proprio patrimonio (ordini di grandezza, anni luce piu' corposo di quello americano...), penso che azzereremmo debito pubblico, disparita' sociali, la fame nel mondo, la spazzatura di Napoli, le eclissi di luna, Berlusconi e il Festival di Sanremo... tutto in una volta sola! Si capsciut? (direbbe Nicola, in barese stretto...)

La gita finisce al di la' del Golden Gate, dove la vista e' disarmante e dove si condividono foto e sguardi ammirati sulla baia con centinaia di merenderos di ogni nazionalita'...
Il ritorno, trafficato, ci permette ancora di lanciare uno sguardo su The Palace of Fine Arts (una specie di Experimenta in grande stile), su parte di Lombard Street (la strada famosa, molto scoscesa - sebbene quel pezzo non l'abbiamo attraversato) e su altre amenita' del centro di SF.

Bene, che dire? Alla prossima per qualche altro racconto!
Grazie a tutti coloro che, in questi giorni piu' che mai, mi sono stati vicino, spingendosi taluni a dire che questo blog e' piacevole. Sono sinceramente emozionato, grazie di cuore!

A tutti un abbraccio,
take care,

Marco

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