Su una Mustang per le strade della California!




Carissimi,

pur avendo un sonno dell'accidenti, non ho intenzione di andare a dormire prima di avervi raccontato le ultime di questi giorni.
Partirei dalla fine...

Viaggio a Monterey


In un sabato in cui, nonostante le previsioni semi-clementi, tutto faceva presagire che ci saremmo presi una bella lavata, io e l'esimio project manager in visita a Berkeley, che, per questioni di privacy, qui chiameremo con un nome inventato Fabio, ci siamo avventurati in una zona considerata assolutamente imperdibile: la penisola di Monterey.

Passo da Fabio verso le 9:00am e ci incamminiamo (immacchiniamo) verso sud. Ci sono circa 2 ore di auto per Monterey, ma noi, un po' per le foto nel tragitto, un po' perche' sono stranamente rispettoso dei limiti (almeno all'andata), un po' perche' non lo so, ce ne mettiamo almeno tre. Ci fermiamo a immortalare dei luoghi bellissimi, io ho modo di vedere il primo vero surfista della mia vita (non come le foto di Guido, che sono tutti dei fake :-) e tutto sembra volgere al bello (anche il tempo).

Prima di recarci a Monterey, includiamo un giro bellissimo che vi consiglio di fare almeno una volta nella vita, ovvero prendere la 17-Mile Drive, una strada che passa tra scogliere, campi da golf e resort di alta classe. Noi, furbescamente, la prendiamo al contrario e quindi prima resuscitiamo per poi essere processati... Ma ne vale ugualmente la pena perche' gli occhi si riempiono presto di gabbiani, rocce, green, vento e onde!

Mentre il tempo volge al peggio, con raffiche di vento fino a 60mph e pioggia che si intensifichera' nel pomeriggio, ci rifugiamo in una steak house, dove consumiamo costolette di maiale e angus!

Il pomeriggio ci vede passeggiare tra le vasche di un appassionante acquario, famoso per essere in parte costruito nell'oceano. Alcune attrazioni sono di prim'ordine. Non mancano i classicissimi (squali, squelli, tonni, stelle marine, gazze, leoni e giaguari...), ci sono alcune chicche degne di nota (le otarie sotto cocaina e le meduse filamentosissime), ma a me sembra che manchino molte specie variopinte ed esotiche, e, piu' in generale, secondo l'insindacabile giudizio di chi non posso nominare, l'acquario si fa battere da quello della nostra modesta ma succosa Genova, almeno in quanto ad ambientazione!

Non potete capire, non tentero' di raccontarlo, l'acqua che ci siamo presi all'uscita! Temerari ci siamo incaponiti a cercare di passeggiare tra le vie di Monterey, che ci era stata dipinta come la Portofino del Pacifico... Un po' per la stanchezza, un po' per la pioggia, un po' perche' di Portofino questa citta' non ha proprio un bel niente, ci siamo ben presto ritirati in auto con l'amaro in bocca, fermamente decisi a fare benzina e tornarcene a casa!

Voi sapete, o dovreste saperlo, quanto sia critica la situazione di avere una macchina nuova nella quale non si e' sicuri di quanto duri la riserva, voi sapete quanto sia di dubbio gusto e ben poco opportuno testarlo a 200 miglia da casa, voi sapete quanto questo possa influire negativamente sulla vostra capacita' di scegliere (o semplicemente di azzeccare) l'uscita giusta della "statale" (Washington mi perdoni l'eresia di chiamare in tal modo le sue amate Freeways, ma e' per avvicinarmi maggiormente al pubblico), voi sapete quanto la pioggia e la tensione per le precedenti motivazioni possano indurre ad accumulare ulteriori errori nella scelta delle successive uscite (saro' entrato e uscito 6 volte dalla Freeway alla ricerca dell'uscita giusta in cui ero sicuro di aver visto un distributore), fatto sta che il rischio di spingere sotto la pioggia ci ha sfiorato e sorriso piu' volte, lasciandoci, beffardo, infine, in pace, quando, allo stremo delle forze, finalmente ho imbroccato l'uscita giusta e abbiamo potuto oppotunamente rifocillare la belva! Mi verrebbe da fare una battuta del tipo: mai pompa (di benzina) fu tanto gradita... ma mi trattengo! Ops...

Che dire d'altro? Sulla strada di ritorno secchiate sul parabrezza, luci fioche e Fabio che, rilassato dalla sicurezza del pilota, mi chiede con magnanimita' di rispiegargli due o tre passaggi relativi al lavoro che sto svolgendo qui a Berkeley......... Ora: gia' normalmente bisognerebbe farci mente locale per circa una ventina di minuti onde richiamare le idee e ordinarle in maniera pseudo furba, possibilmente davanti ad un grosso foglio, pronto per essere scarabocchiato, in piu' sarebbe il caso di avere totale assenza di traffico/acqua/vento/buio/pioggia/vetro-appannato che, si mormora, potrebbero pregiudicare la concentrazione del relatore.
Come potete immaginare, le condizioni non erano esattamente come quelle sperate, ma, siccome i treni a volte passano una volta sola (possibilmente non mentre sto passando io in auto, ma comunque avete capito il concetto...), allora, un po' come fa Homer quando deve rispondere ad una domanda difficile di Marge, ho raccolto le idee e ho spiegato a Fabio la faccenda, con il risultato che Fabio e' sembrato essere piu' convinto e meno perplesso sul metodo che voglio usare di quanto non lo fosse alla fine della riunione che abbiamo fatto mercoledi' scorso! Niente quindi avviene per caso... anche sotto un diluvio universale!

Bears e Tiny OS Exchange

Mentre per la gita non c'e', di fatto, piu' nulla da raccontare, vi narro dei due avvenimenti lavorativi di questa settimana: giovedi' c'e' stato (vedi foto sotto) l'openday durante il quale i gruppi di ricerca dei Dipartimenti di Elettronica e Infomatica di UCB hanno presentato i propri progetti. Anche noi abbiamo presentato il nostro poster e io ho avuto l'opportunita' di scambiarmi il biglietto da visita (mamma che emozione...) con alcuni studenti/dottorandi con i quali si potrebbe collaborare in futuro.
Venerdi' invece (no foto) c'e' stato il raduno di tutta la comunita' scientifica che ruota attorno alle reti di sensori sviluppate su piattaforma TinyOS, che sono nate proprio qui! Anche durante questa giornata abbiamo presentato il nostro progetto e una demo ad esso relativa, mentre per me e' stata soprattutto un'opportunita' per conoscere qualche professore (grazie a Marco che mi ha introdotto), interessato a miei precedenti lavori svolti duranti i primi due anni del dottorato. Altri biglietti da visita scambiati e altri contatti! Sperem!

Bene, e' giunta l'ora di andare a nanna, sperando di avervi raccontato tutto (qualcosa l'ho taciuta, ma e' meglio cosi'...) e di non avervi annoiato troppo!

Un caro abbraccio a tutti quanti,
take care,

Marco

1 commento:

Anonimo ha detto...

sono tornataaa!:-) carola