Quando l'italiano fa la differenza




Carissimi,

c'e' una questione importante di cui parlare. Molti amici mi chiedono dove sono le belle californiane quando scatto le foto! Scomparse? Tutte dietro l'obiettivo, accuratamente celate dal sottoscritto? Lasciate che vi dica una cosa. La California e' quello (belle ragazze, spiagge, baywatch...), ma e' anche quello che vi racconto io.
Non c'e' nulla di forzato in quanto scrivo, ne' nulla di accuratamente nascosto. E' solo che evito situazioni che potrebbero mettermi nei pasticci e, vi posso assicurare, rigare dritto e' difficile almeno quanto e' appagante rispettare il progetto con Paola che da esso ne deriva.
In fin dei conti, sarebbe troppo scontato e noioso (a mio modo di vedere) presentarmi qui parlandovi ogni settimana di quali club ho visitato e quanti cocktail ho ingurgitato, delle tette di questa e di quella. I miei racconti, invece, sembrano sempre cosi' innaturalmente normali, forse perche' il mio essere qui e' frutto di una scelta professionale e di vita fatta a 26 anni, piuttosto che a 19.

Allora, e' gioco forza che, lasciati da parte i racconti di ipotetiche spiagge piene di maggiorate, vi narri che questa settimana sono stato invitato a parlare alla classe di italiano (universita' degli adulti) alla quale partecipa Lisa. E' stata un'esperienza divertente e anche faticosa. Mi hanno fatto domande di ogni genere (politica, cronaca, viaggi in Italia, differenze tra i due Paesi) e mi hanno anche insegnato molto. Ho capito che qui parlare di politica (soprattutto a lavoro) e' molto disdicevole. Ognuno e' rispettoso delle idee altrui, purche' rimangano segrete.
Ho scoperto qual e' il senso intimo del rispetto delle regole che hanno in USA. C'e' la reale percezione che la democrazia sia un processo che parte e si manifesta dal basso. Detta semplice: chi si ferma allo stop, ha deciso che questo non solo e' un suo bene e un suo dovere, ma una forma di rispetto verso coloro con i quali ha scelto di condividere queste regole. Il parallelo con l'Italia, sperando di non essere troppo semplicistici, si basa sul fatto che noi siamo abituati a vivere cose che ci piovono dall'alto. Due esempi su tutti: l'Italia ha vissuto per secoli la dominazione straniera, questo ha instillato nell'indole italiana il seme della "disobbedienza per sopravvivere", in contrasto all'oppressione. Non stupisce dunque che le regole siano percepite come una coercizione, quasi l'italiano non sia capace ad autoregolarsi.
Un secondo esempio lampante e' la fede, di cui ormai nel Bel Paese rimangono braci semi spente. Come mai qui invece le comunita' cattoliche (immagino anche le altre) sono ferventi? Perche', anche in questo caso, qui la gente ha scelto di battezzarsi, ha scelto di essere cattolica, non ci e' nata. Vi assicuro che fa la differenza!

Le riflessioni sono andate avanti, ma ve le risparmio, per raccontarvi una cosa che invece mi ha riempito di gioia: il giorno dopo la lezione di italiano, ricevo, tramite Lisa, l'invito di Matt, un signore sulla cinquantina che era seduto vicino a me durante il corso, il quale e' rimasto talmente ben impressionato dai miei racconti, che ha deciso di invitare a cena me, Lisa e consorte e la loro insegnante di italiano Francesca con il relativo marito. Attenzione nel notare che non e' la norma in USA. Non c'e' l'usanza di invitare a casa sconosciuti, gli americani sono molto molto riservati e poco disposti ad allargare la loro (normalmente striminzita) cerchia. Ecco dunque che, letto nei giusti termini, questo invito significa molto per me. Significa aver davvero la percezione di star seminando molto e bene. Questo viene avvalorato ancora di piu' dal rapporto (di cui parlero' a breve) che sto instaurando con altri amici. Sento che questa esperienza arricchisce anche e soprattutto nella misura in cui e' condivisione e testimonianza. Di cosa? Fate voi, potete chiamarla la mia indole, potete chiamarla l'indole di uno scout, di un italiano, di un Urso/Modazzi, fate voi, ripeto, il succo e' questo: mi meraviglia e mi consola sapere che ci sono persone e posti in cui sono valutato per cio' che sono adesso, per la maturita' che esprimo con i miei gesti e le mie idee e non tramite vecchie etichette, difficili da staccare e che con mia grande gioia ho lasciato per il momento in alcuni ambienti che frequento nella mia quotidiana vita italiana!

Il weekend si e' chiuso in bellezza (vedi foto) perche' sono andato a fare un giro con Ville in tre posti davvero interessanti. Siamo stati a Sausalito (a Nord del Golden Gate), nel cui porto abita una strana comunita' di famiglie le quali vivono in barche sull'acqua. Mi ha fatto un grande effetto questa vista, mi ha ricordato Venezia, seppure il concetto di casa qui sia diverso. Da visitare almeno una volta!
Ci siamo poi spostati a Tiburon da cui con il vaporetto abbiamo raggiunto Angel Island, una delle isole della baia. Qui, abbiamo camminato per circa 2 ore seguendo la strada perimetrale, prendendoci in giro per ogni cosa e facendo chili di foto alle ricchezze naturali dell'isola (bellissima e incontaminata) e agli scorci sulla baia!
Tornati indietro, ci siamo diretti verso il Monte Tamalpais, da cui, dopo una scarpinata di un'oretta, abbiamo potuto ammirare una vista completa sulla baia, da mozzare il fiato. Consiglio questo sentiero al Reparto, perche' merita per quanto e' variegato, pieno di colori diversi, di profumi umidi, di alberi pieni di muschio, di prati e di rocce.

La sera di ieri e' stata all'insegna del compleanno di Gisela, la mia amica portoghese. Durante la settimana eravamo scesi in citta' per scegliere il locale e ieri ci ha portati in un ottimo ristorante italiano Bella Venezia dove, alla presenza di 4/5 italiani, 4/5 portoghesi e altri amici sparsi tra americani e spagnoli, ci siamo concessi degli ottimi piatti italiani!!! Poco aglio, come dovrebbe essere, poca panna (che qui mettono invece ovunque), caffe' comunque pessimo, non ce la fanno!!!
Non paghi, ecco qui pane per chi cerca qualcosa di "saporito", dietro consiglio dei piu' esperti ci siamo diretti verso il Bubble Lounge Bar. Non e' il mio genere di locale, ammesso che io abbia un genere da dedurre da quelle poche volte che esco per locali a Torino, pero' mi sono comunque divertito a ballare della musica orribile e a bere la migliore (bisogna ammetterlo) Tequila Sunrise che abbia mai provato. Ci sanno fare...
Alla fine mi sono divertito anche perche' ho avuto l'opportunita' di conoscere gli amici di Gisela, molto simpatici, soprattutto gli italiani che, essendo originari di Napoli, gia' di per se' sono uno spasso!

Oggi qui a casa giornata di grandi pulizie, essendo che le ho trascurate per un po'! E' ora che mi metta anche un po' a lavorare, perche' ho due o tre idee e ho paura che mi sfuggano, vista la mia memoria estremamente voltatile!

Oggi e' il grande giorno della laurea di mio cugino: un pensiero particolare per chi sa stringere i denti, anche quando il sentiero della vita non e' ben visibile. Un altro sogno che si avvera, tra quelli espressi all'inizio della mia avventura americana. A voi se ne sono realizzati altri?

Vi abbraccio con affetto!
A presto,
take care,

Marco

8 commenti:

Anonimo ha detto...

La santissima donna che ti sopporta ti lascia per la prima volta un commento sul blog per ringraziarti di quanto racconti e mostri della California che frequenti. E' per questo che a 26 anni ci ritroviamo a costruire un santissimo progetto che regge a qualsiasi spiaggia di baywatch... Non è da tutti nè avere progetti, nè averli forti! ...Tutta invidia! Un bacio a Marco e saluti agli anonimi!
Paola

Anonimo ha detto...

anche io marco sono un anonimo cipollino torinese, ed effettivamente i tuoi racconti sono sempre divertenti, eccezion fatta per le duecento foto agli angoli delle strade (foto 1:crewell st angolo recent st, foto 2: rewel st. angolo fetter st.,...foto n: yupper st angolo pocciu st. )ha ha ha.
E poi il discorso che le californiane bone non ci sono lo so che l'hai fatto solo per non farmi ingelosire, cattivo brutto caca pipì. Stai bene,tanti baciotti teneri guido

Anonimo ha detto...

Tanti, se non tutti, hanno progetti e tutti sono forti.....ovviamente e giustamente sono tutti diversi fra loro. Parlare di invidia e giudicare un progetto migliore di un altro semplicemente perchè diverso dal proprio è tipico della limitata mentalità italiana.

Un non santo,

buona vita e progetto a voi.

Giu ha detto...

Grande Aluguel, hai troppo ragione al riguardo di questa annosa questione. Del resto il tuo cognome De Computadores dice tutto. Nomen omen.

Marco ha detto...

Mi fa piacere leggere commenti, anche piuttosto accesi, riguardo a progetti e modalita' di attuazione.
Ognuno e' libero di esprimersi come vuole qui, nei limiti dell'educazione, ed e' per questo che non vedo alcun bisogno di censurare gli anonimi, nonostante continuino a non firmarsi.

Senza voler fare l'apologia di Paola, caro Anonimo dalla "non limitata mentalita' italiana" (mi piacerebbe capire da quali esperienze deriva questa analisi), mi sembra che tu ti sia aggrappato al senso letterale dell'intervento di Paola, invece di provare ad intuire cosa ci sia oltre!

I casi, credo, sono due: non ci conosci (difficile pero' che uno sconosciuto passi da qui), e allora puoi dire in via ipotetica quel che ti pare riguardo al progettarsi, nel senso che non muovi ne' migliori di una virgola il discorso e il nostro senso/capacita' di progettarci e di avere progetti solidi e belli, oppure al contrario, se conosci me e Paola, conosci il nostro percorso, chi siamo adesso, dove sono io e cosa stiamo vivendo, allora non hai afferrato che il fulcro non era il fare paragoni con esperienze altrui (ognuno abbia le proprie), ma di rimarcare (sicuramente con orgoglio ma senza arroganza) quanto sia facile impegnarsi a parole e poi, una volta lontani da casa e appena si vede una gonnella, sbavarci dietro. E quanto sia difficile essere "santi", nell'accezione piu' ampia del termine, in queste condizioni.

Tutto sommato, concordo con Giulio: l'intervento di Aluguel forse era persin piu' pertinente...

Buona vita anche a te, caro Anonimo! Quando e se (anche in privato) vorrai svelarti, potremo parlare ancora piu' apertamente!
Questo vale per tutti gli Anonimi di questo blog!

Take care,
Marco

Gigio ha detto...

Giusto per levare i dubbi, torno a lasciare commenti dopo essermi nascosto per mesi come un ninja...

Ciao carissimo, vedo che continui a viverti alla grande questa esperienza californiana, continua così!!!

Vai avanti a intortare quei babbi degli americani convincendoli che stai dicendo cose sensate e continua a fargli vedere che hanno "la tua piu' completa attenzione", anche se in realtà nella tua testa si apre un fumetto in stile Homer con la vocina: "chissà quanto sta facendo l'Inter... mmmmhhh, cioccolato, d'oh!"

E quando ti trovi in difficoltà, fagli notare che quando noi costruivamo acquedotti e strade e inventavamo il Senato, loro correvano a caccia di bufali e si mangiavano le unghie dei piedi...

Ho una sola domanda... ma adesso chi caz... è questo Aluguel?

Hugs from Italy!

Anonimo ha detto...

Caro Marco...
Va tutto alla rovescia!!
Prima potevo anche incazzarmi con gli americani, ma adesso...
Guarda come siamo messi!!!
La lega vince anche al sud, Mangano è diventato un eroe, ed è tornata la mafia al potere...
Non vado più fiero neanche del buon caffè italiano...
Qui passiamo le ore a chiederci: e adesso? che si fa? scappiamo? facciamo la rivoluzione?
Invidio il tuo viaggio non solo come scelta e esperienza formativa, ma come occasione di confronto con una (o più) culture diverse e, a parer mio, più evolute...occasione che dovrebbero avere tutti gli italiani per comprendere cosa vuol dire l'onestà, la giustizia, la tolleranza,...
Certo, mi dirai che anche in America non è tutto rose e fiori..
Ma qui in Italia tutto è più esplicito! Non è vero che ci stanno prendendo in giro! Siamo consenzienti!! Ma perchè????
Enjoy America e non essere troppo nostalgico (a parte i tuoi progetti!)

Ti saluto e ti abbraccio!!
Matteo L (non te l'aspettavi eh?)
A presto!

Pluto ha detto...

saluti da un altro italiano in california