II Giorno: burocrazia, lavoro e concerto


Carissimi,
il secondo giorno qui non e' stato nulla di particolare, se non per il fatto che mi sono scontrato con la burocrazia Israeliana. Voi pensavate che l'Italia fosse piena di burocrazia? Si', continuate a pensarlo, pero' affiancate anche Israele al nostro Paese.
Per ogni singola funzione c'e' un ufficio, ogni ufficio ha un orario, gli orari se li decide il responsabile e il risultato e': devo fare l'iscrizione, devo passare da 4 uffici con orari diversi, in cui l'ultimo apre e chiude prima degli altri e cosi' a scalare. Indi, fatto il primo passo, sono bloccato per i successivi.
Qui poi venerdi' e sabato si blocca tutto (tutto significa che non e' come in Italia che il Carrefour fa il furbo e la domenica tiene aperto)... sabato tutto chiude vuol dire che non ti muovi in bus/treno, non mangi e difficilmente lavori.
In compenso ho gia' due meeting per domenica: non me la fanno mica santificare la festa che io vorrei santificare! Qui domenica e' il primo giorno della settimana! Tutti sono briosi e con tanta voglia di lavorare...

Quindi, cara Italia, se federalismo vuol dire, in una certa maniera, decentralizzare e rendere tutti indipendenti, ti prego di lasciare una qualche forma di coordinamento centrale, perche' altrimenti chi deve usufruire di un servizio impazzisce dietro le modalita' diverse di ogni erogatore!!

Dopo la burocrazia, finalmente nel pomeriggio ho incontrato Shlomi e abbiamo iniziato a lavorare insieme. Vediamo quanto saro' in grado di essere autonomo e produttivo, e' sicuramente una sfida per me.

La sera, appuntamento alle 20.30 per assistere insieme con Shlomi e moglie a un concerto organizzato nell'universita' per i prof (qualcosa tipo: chiusura dell'anno accademico). Concerto interessante anche se professo la mia profonda ignoranza in musica classica! Ma sapete una cosa, quando la sera non hai nulla da fare, quando non hai pensieri se non quelli del lavoro da cui stacchi facilmente, allora cominci ad apprezzare le piccole cose, ricominci a dare spazio ad aspetti tipicamente lontani non necessariamente per gusti, ma solo perche' sei costretto, nel turbinio della tua vita, a fare una cernita, scartando cio' che su cui fai piu' difficolta' a sintonizzarti al volo. Invece adesso, con la mente sgombra, anche la musica classica ottiene attenzione!

Infine, buffet altrettanto interessante, se non piu' (della musica). Al buffet ho conosciuto degli amici di Shlomi molto simpatici e brillanti. Sempre ingegneri, ma lontani dallo stereotipo italiano. Mi hanno dato consigli su dove andare, che mezzi prendere, quali locali frequentare qui a Be'er Sheva. La sapevano lunga, vedro' se seguire almeno parte dei loro consigli.

Cosa sto mangiando in questo periodo in Israele? Molte verdure, hanno un sacco di contorni (vedi foto del primo pranzo). Riso, pasta, mousse di ceci (un giorno imparero' anche i nomi). Carne in abbondanza, la macellano come vogliono loro ma il risultato nel piatto e' lo stesso del nostro.

Alla fine del buffet mi sono staccato per fare una passeggiata notturna nel campus. Percepivo proprio una sensazione di liberta', di pace. I ragazzi scherzano e stanno qui fino a sera tarda. C'e' uno spazio destinato all'incontro tra studenti, ricco di bar, vi e' una sala giochi, c'e' gente che suona seduta per terra a tutte le ore. Qui ci sono 20000 iscritti, e' un'universita' grande, pero' non si sente la pesantezza del Poli. Sara' che vi sono molti spazi aperti, vai a capire, pero' davvero quando sei al Poli ti senti oppresso e non credo sia diverso per molte altre universita' italiane. Per trovare lo stesso clima, forse bisogna andare all'estero. Comunque e' un bel modo di vivere l'universita'. Non di subirla!
Camminando mi sono imbattuto in una festa di studenti, tipo ballo di fine anno, un po' piu' prosaico di quelli che si vedono nei film Miricani!

All'entrata principale, come vi raccontavo, c'e' sempre una guardia armata. Si entra e si esce tramite dei tornelli, sembra San Siro! Appena posso vi posto una foto!
Poi, superato lo sbarramento, c'e' un sacco di verde, un fiumiciattolo che sfocia in una cascata e delle statue stranissime (vedi foto) che al buio sembrano dei fantasmi.

Una cosa stranissima: l'universita' e' piena zeppa di gatti. Ve ne sono pure in mensa. Ma ci pensate la mensa prof al Poli con tanti gatti? Qui in mensa regna un silenzio: pranzare e' sacro, come dice Montalbano, non si deve per forza parlare, ne' tantomeno urlare!!

Superati i tornelli, si tornella a casa. Incontro Clemente, si chiacchiera del piu' e del meno e poi nanna!!!

Notte,
un abbraccio cumulativo a tutti,
Marco

1 commento:

Pale ha detto...

Marco, ti posso chiedere una cosa? Puoi postare una cartina geografica di dove sei? Non ho ancora capito in che zona del paese sei. Ciò allevierebbe di poco la mia ignoranza, ma sarebbe già qualcosa! eheh